Accadrà, con ogni probabilità, domani mattina e, purtroppo, certificherà, oltre ogni ragionevole dubbio, come la crisi greca si sia alla fine espansa ed abbia finito per coinvolgere e contagiare la Spagna.
► LAVORO IN NERO SEMPRE PIU’ DIFFUSO
La recente impennata della crisi finanziaria spagnola, con conseguente declassamento del rating del Paese iberico a BBB, ovverosia poco meno che spazzatura, da parte di Fitch Ratings, non solo avrebbero decisamente spaventato Unione Europea e Stati Uniti d’America, i quali da alcuni giorni ci spronerebbero a trovare una soluzione, quale che sia, affinché le riforme necessarie al rigore ed alla crescita possano venir approvate nel minor tempo possibile, bensì avrebbero altresì affossato le speranza della Spagna che, nonostante abbia inizialmente sostenuto di non aver bisogno di alcuna forma di aiuto dai propri partner internazionali, davvero non saprebbe dove cercare i 100 miliardi di euro necessari affinché si possa salvare e riformare il sistema bancario e si possa scongiurare l’aumento, addirittura previsto entro il 2015 al 95%, del rapporto tra debito pubblico e Prodotto Interno Lordo.
► HOLLANDE, LE PEN E LA CRISI DEI MERCATI
Sino a questo momento, anche in considerazione del fatto che, nonostante le assomigli davvero molto, la situazione spagnola non potrebbe ancora minimamente venir paragonata alla situazione greca, tutti i principali leader europei si sarebbe detti disponibili ad aiutare la Spagna purché, naturalmente, provveda a promettere in cambio la definitiva riforma del sistema finanziario.