In sette consigli comunali, tra cui Roma, Milano e Napoli, i consiglieri eletti continueranno ad essere anche dei parlamentari. Secondo OpenPolis si costituiscono due ordini di problemi e non bisogna valutare soltanto il conflitto d’interessi legati al doppio incarico.
Di quali consiglieri stiamo parlando? Non è facile intuire che stiamo parlando di Fassina (Si-Sel), Giachetti (Pd) e Meloni (Fdi) a Roma, Gelmini (Fi) e Salvini (Ln) a Milano e Carfagna (Fi) e Valente (Pd) a Napoli. Oltre il conflitto d’interessi, secondo OpenPolis, bisogna valutare anche il rapporto fra politici, istituzioni ed elettori.
Già durante la campagna elettorale avevamo criticato la decisione di alcuni parlamentari di candidarsi a sindaco, pur mantenendo il loro posto a Montecitorio e Palazzo Madama. Una scelta che aveva portato la loro percentuale di presenze in aula a crollare. Una scelta che sottolinea ancora una volta la mancanza di rispetto nei confronti di cittadini e istituzioni.Dei cittadini, perché in una democrazia rappresentativa, decidere di portare avanti due incarichi contemporaneamente, di fatto sminuisce il potere politico degli elettori, che si ritrovano così ad avere eletto un politico “part-time”. Delle istituzioni, perché il pretendere di riuscire a portare avanti con la stessa energia e dedizione due incarichi così importanti e difficili, dimostra poca considerazione per gli organi di cui si fa parte.
Open Polis che monitora costantemente l’attività in parlamento e in comune, ha detto che s’impegnerà a valutare puntualmente la produttività e le presenze in consiglio dei parlamentari elencati. In particolare saranno sotto la lente d’ingrandimento i comportamenti di Fassina, Giachetti e Meloni a Roma, di Gelmini e Salvini a Milano e di Carfagna e Valente a Napoli.