Il Colle sembra aver trovato una data per le elezioni, che sia gradita a tutte le forze politiche. Si tratta del 4 marzo, che potrebbe essere ufficializzato dal Colle a fine dicembre, dopo Natale. È probabile che il Presidente della Repubblica sciolga le Camere per il 27 dicembre, mentre Gentiloni resterà in sella senza dimettersi, in attesa dei risultati elettorali.
Dopo qualche mese di studio, il Quirinale sembra aver trovato dunque una formula che possa evitare al Governo Gentiloni ogni problema sulla Legge di Stabilità, considerata fondamentale per il proseguo della legislatura in un momento di ripresa economica ancora molto delicata. La legislatura dunque finirà nel suo tempo naturale.
Il termine sembra gradito a tutti, sia al M5S, che ha fretta di sfruttare il momento favorevole, che alla maggioranza, che ha capito di poter perdere terreno rimandando l’appuntamento elettorale, dopo che le varie alleanze iniziano a perdere i pezzi.
La maggioranza rischia di arrivare alle elezioni con troppi conflitti, e questo ha fatto superare l’iniziale voglia di ritardare l’appuntamento. La destra invece inizia ad acquisire sicurezza nel risultato elettorale, complice di nuovo la sinistra, che potrebbe di nuovo aver bisogno dei voti di Berlusconi e Alfano.
Una situazione che già si era vista per i governi Amato del 2001 e Berlusconi del 2006, quando si sciolsero le camere senza dimissioni dei premier.