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In questo clima di generale sfiducia verso i partiti maggiori, sembrano dunque aprirsi spazi enormi per le piccole forze “non allineate”, a patto di riuscire ad intercettare gli umori dell’elettorato scontento. Ed è quanto si ripromette di fare “La Destra”, il partito fondato da Francesco Storace e formato per lo più da transfughi di Alleanza Nazionale insoddisfatti della direzione neocentrista imboccata con decisione dal partito di Fini e La Russa negli ultimi anni.
La Destra si manterrebbe, secondo i sondaggi, attorno al 3% delle intenzioni di voto, ma secondo Storace ci sono i margini per arrivare a quadruplicare i consensi, puntando alle prossime europee all’obiettivo di un pesantissimo 12%.
La rincorsa dell’ex governatore della Regione Lazio dovrebbe ripartire dal primo Congresso Nazionale, previsto a Roma dal 7 al 9 novembre. In questa sede, dovrà essere messa a punto la nuova strategia del partito rimasto orfano di Daniela Santanchè, candidata appena pochi mesi fa alla guida del Paese alle ultime elezioni politiche. La Santanchè sta corteggiando ormai da settimane Berlusconi, suscitando l’acceso sdegno dei fedelissimi di Storace, che nel suo blog personale scrive esplicitamente “qualche nostalgico dei salotti buoni ci ha lasciato dopo aver illuso tanta gente”.