Marchionne ha rispedito al mittente, con molto garbo, la “proposta” del Cavaliere per la leadership di Palazzo Chigi.
Berlusconi ci ha abituato nel tempo alle sue uscite estemporanee, come l’ultima, in cui avrebbe avanzato la candidatura di Sergio Marchionne, AD di Fiat-Crysler, quale leader del centrodestra alle prossime elezioni. Un sondaggio attraverso la stampa che lascia il tempo che trova, visto che certe proposte vanno prima sondate in privato, e poi esposte in pubblico. Un modo come un altro di far parlare del centrodestra accostandolo a uomini importanti.
Ma Sergio Marchionne ha rispedito al mittente, con molto garbo, la “proposta” del Cavaliere per la leadership di Palazzo Chigi. A margine del Gran Premio d’Austria, l’AD ha declinato con garbo, rimarcando questo lato di Berlusconi, nel voler far sensazione – “Berlusconi è un grande, ha spiazzato tutti, ma io non ci penso per niente, neppure di notte” – ha dichiarato, rispondendo alla dichiarazione dei giorni scorsi – “Per il centrodestra punto su Sergio Marchionne. Tra non molto gli scade il contratto negli Stati Uniti, e se ci pensate bene sarebbe l’ideale…”.
La dichiarazione estemporanea del Cavaliere ha creato più malumori all’interno dello schieramento che a Marchionne stesso, tanto che a stretto giro vi erano state alcune dichiarazioni a caldo, come quella della Meloni – “Marchionne candidato? Mi aspetto una smentita da Berlusconi” e Matteo Salvini – “Il totonomi non m’interessa. Io voglio sapere da questa gente che cos’ha intenzione di fare su flat tax, blocco navale e legge Fornero”.
Chiaro che i leader del centrodestra vorrebbero uno dei loro nomi, come candidato.