Il vero vincitore dell’ultima e tanto discussa tornata elettorare, senza ombra di dubbio è il comico genovese Beppe Grillo e il suo Movimento Cinque Stelle che riesce a far eleggere ben 108 deputati alla Camera, dov’è è primo partito, e 56 al senato dove si presenta come l’unico schieramento a cui può rivolgersi il centrosinistra per evitare il governissimo PD-PDL-Monti.
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Spread e rating dopo le elezioni
Che le elezioni politiche in Italia fossero un evento di grossa importanza al di fuori dei confini del nostro Paese è quasi scontato da ripetere. Si sapeva e si continua a sapere che le ripercussioni di un risultato elettorale così incerto (leggi: Ingovernabilità e grande coalizione) e di problematica collocazione non avrebbero tardato a farsi sentire. E, di fatti, le ripercussioni dell’incertezza politica in cui i risultati elettorali hanno gettato il nostro Paese si sono già palesate in ambito strettamente finanziario.
Il PD apre al Movimento 5 stelle. Nessun inciucio con PDL
Le elezioni 2013 consegnano all’Italia una sola certezza: l’instabilità di governo. Il PD ottiene più voti ma non la maggioranza al Senato che invece va alla coalizione PDL-LEGA. Il boom atteso del Movimento cinque stelle c’è stato portando i ragazzi di Grillo a diventare il primo partito alla Camera dei Deputati. In questo caos ora però bisogna provare a governare, sarebbe non auspicabile un’altra campagna elettorale e un altro voto nell’immediato.
Gli elettori di Grillo
Mai come alla fine di queste consultazioni elettorali, il quadro politico è di difficile lettura. O meglio, diciamo che, mai come questa volta, alla fine di queste elezioni, il quadro politico si offre a tante letture. Perché c’è chi dice che ha vinto Berlusconi perché sottolinea il recupero pazzesco fatto dal cavaliere e dai suoi alleati di centrodestra; c’è chi dice che ha vinto Bersani, perché anche se di poco, ha la maggioranza; c’è chi dice che ha vinto Grillo per il suo exploit.
Ingovernabilità e grande coalizione
I risultati delle consultazioni elettorali del 24 e del 25 febbraio sono ormai noti a tutti, più o meno. Ed è questo il momento tipico in cui, storicamente, il commento al voto la fa da padrone. A ben guardare, tranne sconfitte di proporzioni colossali, è difficile che un qualche leader o esponente di partito ammetta una debacle sancita dalle urne. Tendenzialmente, appaiono tutti più propensi a travestire da vittoria le piccole affermazioni.
Piazza Affari: brutta settimana
La settimana scorsa, immediatamente precedente all’apertura dei seggi elettorali, pare abbia avuto un andamento pericoloso in Borsa. Ma, a pensarci bene, e in maniera intuibile, e dando ascolto al parere degli addetti ai lavori, sembra quasi fisiologico che nella settimana prima delle elezioni a farla da padrone sui mercati sia l’incertezza. E, incertezza, in Borsa, significa perdita. Ma, purtroppo, non si è trattato dell’unico elemento che ha fatto andare giù gli indici di Piazza Affari.
I sondaggi del Pd: pericolo Grillo
I sondaggi in queste settimane li fanno tutti. Più o meno pubblicamente, con il divieto di pubblicazione e con il divieto di dichiararne gli esiti, ma, in un modo o nell’altro, qualcosa sempre trapela. In effetti gli esiti dei sondaggi certe volte sfuggono obiettivamente di mano a chi li conduce, ma, tante altre volte, nella maggioranza delle occasioni a dire il vero, rappresentano un’arma politica a tutti gli effetti. E quella di far trapelare prima del voto i risultati dei sondaggi è una strategia a tutti gli effetti.
Berlusconi rompe il silenzio elettorale: Magistratura peggio della mafia
Domani e dopodomani l’Italia è chiamata al voto. Alla camera sono ben 50 milioni gli italiani aventi diritto di voto, al invece senato ben 46 milioni, mentre sono più di 12 milioni quelli che dovranno votare anche per le regionali. Oggi come accade sempre il giorno prima delle elezioni, si rispetta il silenzio elettorale. Ma d’improvviso Berlusconi in barba a qualsiasi regola, rompe il silenzio con dichiarazioni forti nei confronti della magistratura, definendola come un’organismo peggiore della mafia siciliana.
Napolitano bis?
L’ipotesi di un Napolitano bis al Quirinale, ipotesi ventilata negli ultimi giorni e fatta trapelare da più direzioni – insieme a quella di Presidente della Repubblica: una donna? – viene, seccamente, rimandata la mittente. A farlo è il destinatario, o meglio, potremmo dire, in questo caso, il soggetto stesso di tutta la vicenda, vale a dire il nostro attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano. Una replica sdegnata, ma soprattutto ferma e decisa volta a stroncare sul nascere ogni possibile equivoco: un secondo mandato al Quirinale per Napolitano è pura fantapolitica.
PDL rimborso Imu: Berlusconi smentito dalla Svizzera
La lettera del rimborso dell’Imu inviata dal PDL, firmata da Silvio Berlusconi, appare sempre più come un qualcosa di irrealizzabile e sopratutto ascrivibile a una semplice e alquanto buffa trovata elettorale per riscuotere consensi. Molte persone in questi giorni si sono recate nei CAF locali o agli sportelli postali per saperne di più sull’effettiva riscossione dei soldi versati per la tassazione sulla casa prevista già dal governo Berlusconi e poi introdotta definitivamente dal governo Monti.
Presidente della Repubblica: una donna?
In un arco parlamentare che sembra di difficile composizione il tassello più in alto, quello super partes per definizione, nonché per mandato, è anch’esso di difficile individuazione. Mai come questa volta, anche la sovrapposizione cronologica di elezioni politiche ed elezione del nuovo Presidente della Repubblica stimola a pensare, ci potrebbe essere l’occasione di portare a compimento una svolta storica. E l’occasione storica in questione si concretizzerebbe con l’elezione di un Presidente della Repubblica donna.