Parlando con i giornalisti, il premier è intervenuto a tutto campo su diverse questioni sul tappeto. Innanzitutto..
Parlando con i giornalisti, il premier è intervenuto a tutto campo su diverse questioni sul tappeto. Innanzitutto, è tornato a dire la sua sul tema della Giustizia, per la quale una profonda riforma è, a sua opinione, inevitabile.
Il nodo centrale su cui Berlusconi ha posto l’attenzione è la separazione degli ordini di pubblici ministeri e organi giudicanti. Chi fa parte dei primi, in particolare, “quando dovrà andare a parlare con il giudice dovrà ottenere un appuntamento, bussare alla sua porta e dargli del lei”.
Il Cavaliere ha però escluso un dialogo con l’opposizione: “mai al tavolo con questa sinistra leninista e antidemocratica”, che “mi ha paragonato a Hitler, a Videla, al diavolo”. La riforma della Giustizia, che vedrà significativi ritocchi apportati anche alla Costituzione, sarà dunque approvata a maggioranza e passerà poi al vaglio di un referendum fra i cittadini (“Questa è democrazia”).
Il capo del Governo ha però lanciato un chiaro messaggio a Casini, che i cronisti politici danno sempre più vicino all’accordo con Veltroni. Secondo Berlusconi, per l’UDC “le porte del PdL non sono aperte, sono spalancate”.
Torna poi sul tavolo l’opposizione del Governo italiano al pacchetto-clima (il famoso progetto “20-20-20”), di cui si discuterà in questi giorni al Consiglio Europeo di Bruxelles. L’accordo appare vicino, ma se risulterà troppo penalizzante per le imprese italiane Berlusconi dichiara che “non avrà esitazione ad opporre il diritto di veto”.