I camini e le stufe a legna che non garantiscono un alto rendimento e basse emissioni dovranno rimanere spenti nel periodo invernale.
I camini e le stufe a legna che non garantiscono un alto rendimento e basse emissioni dovranno dunque rimanere spenti nel periodo invernale, secondo quanto stabilito dalla delibera 7635 del luglio 2008 e confermato poi dalla delibera 9958 del 2009.
Nello specifico il divieto di accensione è rivolto a stufe e camini che funzionano a biomassa, vale a dire legno oppure scarti di legno non lavorati, e che hanno un rendimento inferiore al 63%.
Il divieto però viene applicato solamente nel caso non siano presenti nell’abitazione altri sistemi di riscaldamento.
La Regione Lombardia tuttavia sta preparando un progetto per il futuro prossimo, che inizierà con il censimento di stufe e camini, con lo scopo di arrivare nei prossimi anni ad avere una certificazione degli impianti di riscaldamento.
Le zone interessate dal divieto saranno quelle della cosiddetta zona A1, cioè gli agglomerati urbani, oltre a tutti i comuni della Regione con altitudine inferiore ai 300 metri. Sotto questa soglia infatti non è possibile il ricambio d’aria, a causa di un fenomeno climatico che blocca le emissioni al di sotto di questo livello.
Non a caso il problema riguarda la pianura padana in particolare, mentre nelle zone montane l’inquinamento può disperdersi verso l’alto.