5 milioni di disoccupati in Italia

di Gianni Puglisi Commenta

I problema della disoccupazione, dell'inesistente crescita economica e della manovra finanziaria sono strettamente correlati.

Smettiamo, per un momento, di occuparci del nuovo testo della finanziaria 2011/2014 per dare notizia dei dati macroeconomici relativi al mese di luglio e, in particolare, al problema della disoccupazione.


La questione è, in realtà, strettamente correlata ai temi caldi di questi giorni: una mancata contrazione della disoccupazione, infatti, significa una crescita economica lenta, ove non addirittura bloccata, che si traduce (o perlomeno questa è la visione di BankItalia) nell’impossibilità, per il nostro governo, di raccogliere i fondi necessari al sostentamento della maxi-manovra finanziaria del 2011 proposta da Tremonti e sulla quale, anche a detta della Corte dei Conti, non si potrebbero fare sconti o saldi di alcun tipo poiché ne vanificherebbero gli intenti iniziali (la soppressione del debito pubblico entro il 2013).

Scendendo nel dettaglio dei numeri possiamo notare come il tasso di disoccupazione sia rimasto invariato all’8% di giugno 2011 (si registra un calo, ma solo dello 0,3% rispetto a luglio 2010). Su base annuale, invece, cresce di o,2 punti percentuali, a quota 27,6%, il numero dei disoccupati con età inferiore ai 25 anni.

In Europa, purtroppo, la situazione non migliora giacché, rispetto a giugno 2011, i giovanissimi disoccupati (sempre quelli con età inferiore ai 25 anni)  è cresciuta sino al 20,7% (20,5% nell’area euro) a quota 5 milioni e 115 mila.

La maggior parte di questi (oltre 3 milioni), inoltre, si troverebbe proprio nella cosiddetta zona euro in cui la ripresa economica sarebbe ulteriormente rallentata dalla debolezza della moneta unica nonché dell’inflazione galoppante.