Con il D.L. 112/2008, invece, l’attuale maggioranza ha preferito lasciare un po’ più di respiro ai cittadini elevando alcune..
Con il D.L. 112/2008, invece, l’attuale maggioranza ha preferito lasciare un po’ più di respiro ai cittadini elevando alcune soglie quantitative per l’applicazione delle norme, fermo restando comunque l’impianto complessivo della legge.
Ma quali sono i cambiamenti introdotti? Le principali modifiche sono tre.
Innanzitutto, il limite massimo per i pagamenti in contanti o con titoli al portatore, assegni compresi: ridimensionato a 5.000 euro nel 2007, esso è stato riportato al precedente livello di 12.500 col decreto legge voluto dal ministro Tremonti. Il limite vale per qualsiasi tipo di pagamento, anche se compiuto in forma frazionata. A questo proposito, si ricorda che si intende come “frazionato” il pagamento compiuto in più tranche, ma in cui la distanza fra una rata e l’altra non supera i sette giorni.
La seconda variazione riguarda il saldo dei libretti di deposito a risparmio al portatore: anche in questo caso, il limite è stato portato da 5.000 euro a 12.500 (già in vigore fino al 2007), con l’obbligo di estinzione dei libretti con saldo superiore.
L’ultima modifica di rilievo, infine, riguarda l’obbligo di riportare il proprio codice fiscale allorché si giri un assegno bancario: quest’obbligo è oggi stato soppresso, per cui ogni girata è perfettamente valida anche con l’apposizione della semplice firma da parte del girante.