Il premier Silvio Berlusconi ha ripetuto a più riprese che il piano in 5 punti presentato nei giorni scorsi non è trattabile: qualora non dovesse venire accettato, non ci saranno discussioni e negoziati al ribasso, ha detto, ed in questo scenario si inserirebbero le elezioni anticipate, forse già anche nel mese di dicembre prossimo.
Il Presidente del Consiglio ha confermato l’ultimatum ai finiani, descrivendo anche come paradossale l’intenzione di voler creare un gruppo autonomo in Parlamento, considerando che sono stati tutti eletti sotto il simbolo del Popolo della libertà.
Berlusconi ha dichiarato di volere testare la tenuta della maggioranza che sostiene il governo, e proprio questa verifica sarà basata sui 5 punti accennati sopra, ossia la giustizia, il federalismo fiscale, la riforma tributaria, il Sud e la sicurezza.
Se mancherà la coesione anche solo su uno dei 5 punti, la possibilità di elezioni anticipate prenderà sempre più piede, in quanto non c’è l’intenzione di proseguire con un governo tecnico, ritenuto dal Premier stesso un atto fortemente antidemocratico e offensivo della sovranità popolare che ha deciso col voto da chi farsi governare.
Su un possibile rientro dell’Udc nella maggioranza, Berlusconi non ha detto molto, così come non ha voluto parlare personalmente di Fini, invischiato in questo periodo anche nella storia della famosa casa a Montecarlo.