Silvio Berlusoni, presidente del Consiglio, cerca di tendere la mano a Gianfranco Fini, presidente della Camera.
Berlusconi nella giornata di ieri ha praticamente ordinato quello che può considerarsi a tutti gli effetti un armistizio, perlomeno fino a domenica prossima, giorno nel quale a Mirabello parlerà Gianfranco Fini.
Il presidente del Consiglio in primo luogo ha rimandato la data della convocazione dei probiviri del Pdl, cioè il collegio che dovrebbe giudicare sulle dichiarazioni dei fedeli di Fini, come Bocchino, Granata e Briguglio, al mese di novembre, cioè fra due mesi. Nel frattempo ci sarà la possibilità per entrambi di chiarire alcune cose.
Berlusconi ha offerto anche una seconda proposta, sicuramente molto più concreta, ossia lo stop degli attacchi nei confronti di Fini. La storia della Casa di Montecarlo, la vita dei Tulliani, tutto questo sarà dimenticato e non dovrà più essere un tema discusso in politica.
Già lo stesso Fini aveva proprio inserito questa fra le condizioni per non andare a formare un nuovo partito.
Inoltre si tornerà a parlare anche di processo breve, non a caso a Palazzo Grazioli, nella residenza romana del Cavaliere, ieri si sono incontrati il ministro della Giustizia, Angelino Alfano e il legale del premier, Nicolò Ghedini, per pensare al sistema migliore per modificare le norme già approvate in Senato.
Questo comportamento potrebbe rappresentare una svolta, infatti è la prima volta in quasi due mesi che il presidente della Repubblica tende la mano a quello della Camera.