Ultima in ordine di tempo, è la notizia che Emilio Fede ha cambiato per l'ennesima volta la versione, per poter scagionarsi dall'accusa di induzione alla prostituzione minorile
Ultima in ordine di tempo, è la notizia che Emilio Fede ha cambiato per l’ennesima volta la versione, per poter scagionarsi dall’accusa di induzione alla prostituzione minorile.
Fede, tramite i suoi avvocati che hanno depositato l’istanza giovedì, ha dichiarato che Karima El Mahroug, detta Ruby, venne messa in contatto con un agente per uno spettacolo di danza del ventre e che in seguito venne messa in contatto con Lele Mora.
E così Fede ha confermato di aver incontrato Ruby a quel famoso concorso di bellezza del 2009, ma di averla rivista poi il 14 febbraio a casa di Berlusconi, ad Arcore senza averla per altro riconosciuta.
Quella sera la ragazza chiamò Mora e non Fede, ma l’inchiesta condotta dalla Procura di Milano ha erroneamente attribuito a lui, ma che in realtà è avvenuta tra Ruby e Lele Mora.
E così Fede ribadisce di non avere mai parlato con Ruby il pomeriggio del 14 febbraio, nè di averla sentita in seguito e i dodici contatti telefonici riscontrati dalle indagini sarebbero di chiamate senza risposta.
Poi alla domanda riguardante le presunte cene trasgressive di Berlusconi, Fede mette le mani avanti e dice di essere andato via sempre prima di mezzanotte.
La storia fa acqua da tutte le parti e non c’è nemmeno il bisogno di spiegare il perchè, ma la cosa assurda è che Fede, per togliersi dall’impiccio, abbia in qualche modo incolpato il premier, o meglio, ha fatto come le tre scimmiette non vedo, non sento e non parlo (e se c’ero dormivo).
Sta di fatto che la morale di questa vicenda è che più si avanti e più è torbida.