Il Consiglio dei Ministri vara il decreto su Roma Capitale che trasferisce competenze e risorse da Stato e Regione all'amministrazione capitolina.
Come primo atto ufficiale è stato varato il “secondo” decreto legislativo su Roma Capitale.
Il decreto, varato nell’ultimo giorno utile, dovrà seguire in iter ancora lungo che prevede il vaglio delle Commissioni Parlamentari competenti e delle Conferenze Stato-Regioni e Stato-Città per poi tornare nuovamente al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.
In particolare questo secondo decreto specifica le competenze che passano dallo Stato direttamente sotto la responsabilità del Campidoglio, tra le quali il “concorso” (insieme ai dicasteri competenti) alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali e Sviluppo economico e sociale, con particolare riferimento al settore produttivo e turistico.
Il decreto rientra nel piano di attuazione della legge sul federalismo fiscale e la notizia della sua approvazione è stata accolta con grande soddisfazione dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno riunito davanti Palazzo Chigi con diversi assessori della sua giunta, i presidenti dei municipi e i consiglieri del Pdl.
Oltre a quanto riportato, vengono stabiliti anche passaggi di competenza da parte della regione, in particolare in materia di urbanistica, edilizia, trasporti e commercio, che dovranno essere definiti da un’apposita legge regionale ma che risultano già delineati nella sostanza dal momento che il Comune e la Regione già da alcune settimane hanno provveduto a siglare un protocollo d’intesa al riguardo.
Naturalmente in virtù di questi nuovi e ampi poteri verranno trasferite all’amministrazione capitolina anche nuove risorse finanziarie e questo avverrà tramite un decreto del Presidente del Consiglio entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto attuativo.
Come prevedibile non si sono fatte attendere le critiche da parte della Lega che con il nuovo Governo è passata all’opposizione.