Con crisi di governo si intende quando il Governo presenta le proprie dimissioni dopo che si è incrinato il rapporto di fiducia con il Parlamento.
La crisi parlamentare può essere di due tipi: parlamentare ed extraparlamentare.
La prima avviene quando il Parlamento vota la mozione di sfiducia al Governo e questo fa sì che il presidente del Consiglio in carica deve rassegnare le dimissioni.
La crisi parlamentare può manifestarsi anche quando il Governo pone la mozione di sfiducia su un disegno di legge che viene respinto in Parlamento.
Si può parlare invece di crisi di governo extraparlamentare quando il presidente del Consiglio rassegna le dimissioni senza aver ricevuto il voto di sfiducia da parte del Parlamento.
Questo di solito avviene quando il presidente del Consiglio è oggetto della pressione da parte dei partiti, o dei sindacati, o dei cittadini e decide così di dimettersi.
Nel caso in cui sia in atto una crisi parlamentare, il presidente della Repubblica può adottare diverse soluzioni come il rinvio delle Camere (ossia rinvia il Governo alle Camere per verificare il rapporto fiduciario in tutte e due le parti del Parlamento), può nominare un secondo Governo (il cosiddetto Governo -bis) che è presieduto dal presidente del Consiglio, oppure può nominare un nuovo capo del Governo, reclutato all’interno della maggioranza.
Il presidente della Repubblica può anche nominare un governo tecnico costituito da alcuni esperti di politica, ma non facenti parte del Governo o della vita politica in generale.
Sennò, come ultima spiaggia, il presidente della Repubblica può sciogliere le Camere ed indire delle nuove elezioni.