Crolla il consenso al governo

di Gianni Puglisi Commenta

La fiducia degli elettori è letteralmente crollata trascinando al ribasso le quotazioni di destra e sinistra. Unica eccezione quella di Antonio Di Pietro.

Se sia colpa della tortuosa vicenda della manovra finanziaria, del ripetuto e continuo rosso in cui sfocia giornalmente Piazza Affari, dell’incapacità, generale, della politica di dare risposte concrete ai problemi del paese, di un diffuso sentimento di noia e di malessere, di un indistinto desiderio di cambiamento non è dato saperlo.


Una cosa, invece, si sa. Il governo, per lo meno dal punto di vista dei sondaggi, sarebbe letteralmente crollato passando dal 27% di giugno al 22% di agosto.

Scendendo nel dettaglio dei dati diffusi da Demos attraverso il proprio Atlante Politico, si nota come il 69% degli italiani si dica convinto che la manovra sia totalmente inutile. Non tanto, però, a causa della convinzione che a subire gli effetti della manovra saranno, alla fin fine, lavoratori e pensionati, bensì a causa della girandola di modifiche alla manovra finanziaria che, purtroppo, non hanno ancora portato all’individuazione di una soluzione, anche solo possibile, del problema del debito pubblico.

La valanga, ovviamente, non poteva che trascinare con sé l’intero governo che, come abbiamo accennato, perde circa 5 punti percentuali. A far specie, invece, è il crollo che ha investito anche Tremonti (-17%) e l’intero centrosinistra (-5%). Unica eccezione? Antonio Di Pietro.

Il leader dell’Italia dei Valori (+9,2%) cresce insieme al proprio partito e, in un’ipotetica classifica che ordinerebbe gli uomini politici in base alla fiducia a loro accordata dagli elettori e non già in base al loro attuale ruolo politico, Di Pietro sarebbe in vetta seguito, a brevissima distanza, da Nichi Vendola e Giulio Tremonti che, trascinato dalla vicenda manovra, perde la pole position per la prima volta.