160 voti a favore, 119 contro e soli 2 astenuti.
Il decreto ora dovrà essere valutato dalla Camera che avrà tempo però solo 2 settimane per dare il via libera definitivo al testo. Questa rappresenta la 28esima fiducia votata dall’inizio di questa legislatura.
Al centro del decreto c’è la riapertura dello scudo fiscale, con il nuovo obbligo di comunicare al Parlamento entro il 15 giugno i numeri dell’operazione di emersione dei capitali all’estero.
Il voto favorevole non è ovviamente stato preso bene dall’opposizione che per bocca di Gianpiero d’Alia, capogruppo Udc al Senato, ha definito questa una manovra finanziaria camuffata, piuttosto che un decreto di proroga.
Anche secondo Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato del Pd, questo è un ulteriore scadimento del ruolo del Parlamento, delle sue prerogative, del rapporto con il governo. Anche la Lega Nord, che ha votato a favore, ha dichiarato che restano comunque tante questioni da definire perché la crisi c’è e bisognerà tornarci sopra.
Di diverso avviso il Pdl, che come dichiarato dal senatore Gabriele Boschetto, sostiene in pieno l’operato del governo.