E' arrivato il giorno decisivo per il governo...
In seguito alle dichiarazioni di voto, i senatori sfilano sotto i banchi della presidenza per pronunciare il loro sì o no all’esecutivo Berlusconi.
Il voto alla Camera è invece molto più in bilico, dove la seduta è già iniziata con le dichiarazioni sulla sfiducia, seguite dalla chiama per il voto, che sarà uno solo anche se le mozioni sono due.
Il premier è sembrato ottimista all’arrivo a Palazzo Madama ed ha escluso per l’ultima volta le sue dimissioni, rifiutando l’ultima proposta dei finiani. Ieri Fini ha messo assieme i suoi del Fli su un documento unitario, chiedendo al premier di dimettersi prima del voto alla Camera.
Oggi Futuro e Libertà, con il senatore Pasquale Viespoli, ha rilanciato l’offerta, proponendo l’astensione, se il presidente del Consiglio avesse scelto di astenersi dalla Camera e dalla conta. Viespoli ha detto a Berlusconi “Se lei va alla Camera e va alla conta, segna tre sconfitte”, invitando di fatto il premier a recarsi al Quirinale dopo aver incassato la fiducia al Senato.