Arrivano direttamente da Lucia Borgonzoni, candidata della Lega alla presidenza della Regione Emilia Romagna, alcune pesanti accuse al Partito Democratico, per quanto riguarda il caso di Bibbiano. Da sempre una delle leve più pesanti nella campagna elettorale del Carroccio in questa regione, le ultime novità sul fronte delle indagini hanno reso nuovamente caldo un caso che da una parte viene spinto in ogni modo, mentre dall’altro si tende a minimizzare.
giustizia
Caso Diciotti: base 5stelle e commissione votano contro l’autorizzazione a procedere su Salvini
Lunedì c’è stata la votazione sulla piattaforma Rousseau, sul caso Diciotti e l’autorizzazione a procedere contro Salvini. Non senza difficoltà di collegamento, la base dei 5stelle si è espressa contro,
Morra alla Commissione Antimafia. M5S, ancora polemica con i giornalisti
Il senatore Nicola Morra dei 5stelle è il nuovo presidente della Commissione parlamentare antimafia. La commissione torna quindi a riunirsi, con il senatore di 55 anni come presidente. Il senatore
Processo penale: via alla legge per cambiarlo
Dopo due anni di cammino in Parlamento, è arrivata all’approvazione la legge per la riforma del processo penale, non senza polemiche.
La riforma della magistratura onoraria
L’Assemblea della Camera dei deputati avvia, martedì 26 aprile 2016, la discussione del disegno di legge n. 3672-A, già approvato dal Senato, sulla riforma della magistratura onoraria. La Commissione Giustizia della Camera non ha apportato modifiche al disegno di legge.
De Magistris condannato nel processo Why Not, sospeso da sindaco
Il processo Why Not è arrivato alla conclusione e a farne le spese sembra essere Luigi De Magistris che con la condanna definitiva rimediata nel processo in questione e per l’applicazione della Legge Severino, è sospeso dalla carica di sindaco di Napoli. L’inchiesta Why Not prende il nome da un’azienda di outsourcing di Lamezia Terme, specializzata nella fornitura di lavoratori del settore informatico. Qualche anno fa, una dei soci di Why Not fece delle rivelazioni che avviarono l’inchiesta su un ipotetico gruppo massonico conosciuto nel settore come La Loggia di San Marino.
12 punti e tanta incertezza sulla riforma della giustizia
Matteo Renzi, prima che s’iniziasse seriamente a parlare di riforma della giustizia, ha presentato il 30 giugno delle linee guida in 12 punti, insistendo soprattutto sulla responsabilità civile dei magistrati, sul falso in bilancio e sul Csm. Ma per quanto riguarda le intercettazioni?
La riforma della giustizia ha dei tempi, come tutte le proposte che il nuovo premier ha fatto in questi mesi. Il testo della riforma dovrà essere presentato al Consiglio dei Ministri entro il 29 agosto, lasciando spazio alla discussione relativa ai temi più caldi, cioè la responsabilità civile dei magistrati, il falso il bilancio e il Csm. Questi temi sono considerati caldi per il fatto che Renzi deve lottare per differenza di vedute con un fronte molto forte che va da Alfano a Berlusconi.
La condanna di Berlusconi
Da più di 48 ore si parla in quasi tutti le sedi che è possibile immaginare della condanna a Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset. E tutti hanno la propria idea a riguarda, chi per opinione personale, chi per mandato di partito, chi per partigianeria o chi per simpatia o antipatia del tutto personali hanno detto la propria in merito alla condanna dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ebbene, a questo punto, il nostro obiettivo è dolo quello di fornire una dose di chiarezza in più alla congerie di informazioni che la rete sta producendo a tal riguardo. E, per le nostre esigenze di sintesi e di chiarezza, saremmo quanto più scarni possibile.
Legittimo impedimento respinto il ricorso di Berlusconi
Respinto il ricorso per il legittimo impedimento avanzato da Silvio Berlusconi per evitare di partecipare del processo mediaset fissata il primo marzo 2010. All’epoca dei fatti Silvio Berlusconi era Presidente del Consiglio ma allo stesso modo la Corte Costituzionale ha respinto il conflitto di attribuzione tra poteri a cui si appellava la difesa dell’ex premier nei confronti del tribunale di Milano dove era in corso il procedimento penale che ha condannato Berlusconi in primo grado e in appello a 4 anni di reclusione (3 coperti da indulto) e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, giudizio che nei prossimi mesi sarà discusso in cassazione. Con questo no al legittimo impedimento salta il piano della difesa di Berlusconi che puntava tutto ad allungare i tempi del processo per farlo giungere così alla prescrizione.
Rubygate, Minetti in aula
Nuova puntata nel processo Ruby. A conti fatti non si tratta di un appuntamento ufficiale, o meglio, non si tratta di una giornata di udienza prevista e fissata a suo tempo all’interno del calendario giudiziario da parte degli uffici competenti del Palazzo di Giustizia di Milano. Oggi è il turno di Nicole Minetti che si è presentata sua sponte dinanzi agli inquirenti per rendere a chi la interrogava una deposizione spontanea. C’è da notare che tale deposizione spontanea è arrivata poco dopo la richiesta di condanna per Nicole Minetti e gli altri imputati, ma, a noi, in questo momento, interessa analizzarne i contenuti.
Ruby, la requisitoria dell’accusa
Nuova puntata oggi al Palazzo di Giustizia di Milano per quanto riguarda il Rubygate. O meglio, per essere precisi, oggi non c’è stata nessuna udienza in merito all’iter processuale di quel filone di indagini che viene dai cronisti di tutti Italia sintetizzato come il Rubygate. Di fatto per Rubygate di solito si fa riferimento al processo che vede principale imputato l’ex presidente del consiglio e attuale leader del Popolo della Libertà e della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi. Quel processo insomma, per intenderci, cui vanno ascritte le ultime dichiarazioni rese da Ruby volte a ritrattare tutte le precedenti deposizioni (leggi: Processo Ruby: il giorno di Karima).
Il processo Stato mafia: Mancino in aula
E’ cominciato oggi il processo per la trattativa tra Stato e mafia che vede coinvolto l’ex presidente del Senato della Repubblica Nicola Mancino. Stamattina, anche lui, è entrato nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli di Palermo. La data di oggi sembra studiata di proposito da chi ha deciso il calendario giudiziario delle udienze perché rappresenta il ventisettesimo anniversario della strage di via dei Georgofili di Firenze avvenuta nel 1993 e che rappresenta uno dei tanti tasselli della complicatissima inchiesta sulle trattative tra Stato e Mafia (leggi anche: La fiducia degli italiani nel governo Letta).