E così oggi da un comunicato stampa è emerso che la Procura di Milano ha emesso la richiesta di rinvio a giudizio per i tre imputati, accusati dei reati sopra citati dagli inizi del 2009 fino al gennaio 2011.
Emilio Fede ha continuato a ribadire la sua innocenza e ha ancora una volta sottolineato che la procura avrebbe sbagliato, facendo un impianto accusatorio che non ha nessuna veridicità coi fatti.
Secondo l’ipotesi accusatoria invece i tre avrebbero adescato Karima El Mahroug, detta Ruby, che all’epoca dei fatti aveva solo 16 anni durante un concorso di bellezza che si è svolto a Taormina nel settembre del 2009 e dove la ragazza era una concorrente mentre il direttore del Tg 4 era uno dei giurati.
La procura sostiene anche che dal 14 febbraio 2010 al 1 maggio sempre dello stesso anno, la ragazza sarebbe stata contattata ben 13 volte in cui sarebbe stata pagata in cambio di atti sessuali.
In più secondo l’accusa i tre avrebbero arruolato altre 33 ragazze per le feste a casa di Berlusconi che erano articolate in tre fasi distinte: una cena, gli spogliarelli e balletti spinti e il dopo cena in cui il premier decideva con che ragazze intrattenersi in rapporti intimi.
Infine Bruti Liberati ha spiegato che l’errore di trascrizione di un’utenza telefonica di cui ha parlato Fede è stato dovuto al fatto che il numero di telefono era contenuto “in un documento di lavoro, mentre nell’informativa finale il numero è esatto e su questo abbiamo lavorato” dissipando così i dubbi degli avvocati del giornalista.