I parlamentari, che nella maggior parte sono liberi professionisti (446 parlamentari su 945 eletti) che continuano a svolgere il loro vecchio mestiere ed il calcolo deriva dalla sovrapposizione delle dichiarazioni dei redditi con le indennità dei singoli parlamentari.
Ricordiamo che gli stipendi base dei deputati è di 14 mila euro, mentre quello dei senatori ammonta a poco di più e che di comune accordo i nostri politici hanno deciso che con la nuova manovra finanziaria, di non tagliare i costi della politica a discapito dei cittadini a cui sono state aumentate le tasse.
Secondo una legge americana, i membri del congresso Usa possono percepire redditi ulteriori che non siano superiori al 15 per cento dell’indennità parlamentare, il che significa che se ad esempio l’indennità è 100, il massimo a cui si può arrivare è 115; quindi, questo vorrebbe dire che ai 14 mila euro al mese che percepiscono i nostri parlamentari potrebbero aggiungerne, per attività extrapolitiche, 2.100 euro.
Ma ovviamente non è così e i parlamentari, che nella maggior parte sono liberi professionisti (446 parlamentari su 945 eletti) che continuano a svolgere il loro vecchio mestiere ed il calcolo deriva dalla sovrapposizione delle dichiarazioni dei redditi con le indennità dei singoli parlamentari.
Chiaramente questo significa che l’attività politica risulta essere accessoria, diciamo così, per arrotondare lo stipendio che prevede, oltre ai 14 mila euro di base al mese, anche le trasferte pagate, le chiamate telefoniche a tariffe agevolate e le spese sanitarie coperte.
Quindi tutti i continuano a svolgere le loro vecchie professioni autonome a cui spettano il podio, al primo posto gli avvocati con 134 membri eletti (di cui 87 alla Camera e 47 al Senato), a cui seguono imprenditori, medici e notai.