La detrazione 36, introdotta per favore il recupero edilizio di molti immobili della penisola, è divenuta, grazie alla manovra salva-Italia, strutturale e senza alcun limite.
Diventeremo, insomma, tutti un po’ più poveri (i primi dati ISTAT affermano come, dal 2012, ogni famiglia italiana sosterrà una spesa per la manovra equivalente a circa 700 euro annui), andremo in pensione più tardi, senza poter godere della pensione di anzianità contributiva e con un assegno mensile decisamente meno corposo di quanto avvenga oggi, subiremo, sul lungo periodo, un prelievo fiscale, soprattutto a causa di una maggiore IVA e alla reintroduzione dell’ICI, imponente.
Tra tanti aspetti, per così dire, negativi, ma assolutamente necessari alla salvezza dell’Italia, abbiamo comunque la fortuna, sempre che si possa definire tale, di segnalare come la manovra, desiderando soprattutto la ripresa economica, abbia introdotto alcuni provvedimenti che, per molti cittadini, potrebbero rivelarsi decisamente soddisfacenti.
È il caso, per esempio, delle detrazione 36, sul recupero edilizio, e detrazione 55, sul risparmio energetico, che, contrariamente a quanto si era vociferato alla vigilia dell’approvazione della legge di stabilità finanziaria 2012, sono state prorogate mantenendo, in linea generale, le caratteristiche proprie di questi ultimi anni.
La detrazione 36, in particolare, diventa strutturale e, dunque, potrà venir sfruttata, senza alcun limite temporale, da quanti detengano o posseggano, a qualsiasi titolo, un immobile da sottoporre a ristrutturazione o riqualificazione.
La detrazione, dunque, si applicherà, per un totale di 48.000 euro per unità immobiliare da distribuirsi su un totale di dieci anni (come sempre trasferibile a quanti acquistino o ereditino l’immobile), per i medesimi interventi previsti sino ad oggi ai quali, con la manovra, si sono aggiunti:
– il ripristino dell’immobile in seguito ad eventi calamitosi
– l’implementazione di opere che riducano gli incidenti domestici