Il riferimento al possibile fallimento del decreto Sviluppo è relativo ai 40 miliardi che il il Governo Monti avrebbe stanziato a favore delle Grandi Opere e delle Infrastrutture finanziate dai privati cittadini italiani.
► RIFORMA DEL LAVORO SFATA IL MITO DELL’ARTICOLO 18
Purtroppo dello stesso avviso sarebbero anche importanti analisti italiani, quali Roger Abravanel, noto imprenditore e manager italiano, che, intervistato dal Daniele Manca del Corriere della Sera sul delicato argomento avrebbe ribadito, una volta di più, come il provvedimento possa considerarsi una buona base di partenza ma come, in definitiva, non sia andato a toccare i punti nevralgici che una tale rivoluzione avrebbe in realtà dovuto scuotere lasciando la realtà dei fatti nell’attuale stato delle cose.
Il riferimento al possibile fallimento del decreto Sviluppo, o per lo meno il più evidente motivo di fallimento del provvedimento secondo Roger Abravanel, è relativo ai 40 miliardi che il il Governo Monti avrebbe stanziato a favore delle Grandi Opere e delle Infrastrutture finanziate dai privati cittadini italiani senza, però, stabilire ne come verranno impiegati, ne come verranno distribuiti ne, infine, quale mai potrebbe essere il ritorno economico per un imprenditore che, quei 40 miliardi, decidesse effettivamente di utilizzarli.