Intesa governo – partiti di maggioranza sul mercato del lavoro

di Gianni Puglisi Commenta

L'abolizione dell'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori o, per lo meno, una sua radicale trasformazione sarebbe sempre più vicina.

Si è concluso a tarda notte il vertice, ampiamente anticipato da tutta la stampa nazionale ed internazionale, tra il Governo Monti e i tre più importanti partiti dell’attuale maggioranza.

RIFORMA DEL WELFARE

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, presente al summit in compagnia di Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economici, dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola Severino, ministro della Giustizia, ed Elsa Fornero, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, si sarebbe detto molto soddisfatto e, a microfoni spenti, avrebbe altresì rivelato come, per lo meno sul delicati temi della giustizia e dell’imminente riforma del mercato del lavoro, si sia finalmente trovata l’intesa tra il governo e la maggioranza.

Stando alle indiscrezioni, dunque, l’abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori o, per lo meno, una sua radicale trasformazione (che in definitica lo renda maggiormente simile all’omologo provvedimento tedesco) sarebbe sempre più vicina.

A partire da venerdì 23 marzo 2012, nel caso in cui il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali riesca a trovare un accordo di massima con i sindacati, i nuovi assunti non potranno più godere della tutela dell’art. 18 ed i datori di lavoro di tutta Italia, qualora lo ritengano necessario per motivi economici, potranno cominciare a licenziare con maggior facilità.

In cambio, comunque, Pdl, PD e Terzo Polo avrebbero ottenuto l’impegno del Governo Monti a lavorare su una sorta di sussidio universale per l’impiego (sul quale gli interessati ancora non avrebbero rilasciato dichiarazioni) che verosimilmente dovrebbe consentire una maggiore flessibilità/facilità in entrata.