Sulla giustizia, invece, c’è ancora da discutere. La Lega, in particolare, sembra accettare le idee di fondo di Berlusconi..
Il premier, spiega Cota, ha ormai accettato che nell’agenda parlamentare il federalismo fiscale è al primo posto. Esiste d’altronde un testo ormai pronto, su cui anche l’opposizione ha mostrato punti di convergenza.
Sulla giustizia, invece, c’è ancora da discutere. La Lega, in particolare, sembra accettare le idee di fondo di Berlusconi ma ha qualche perplessità in merito alle intercettazioni.
“Non mi risulta che ci sia un accordo per escludere alcuni reati”, afferma il deputato, che comunque afferma che l’uso delle intercettazioni vada ridimensionato drasticamente e soprattutto vadano colpite le “indebite pubblicazioni”.
Cota torna anche su un cavallo di battaglia leghista, l’immigrazione, proponendo al ministro Maroni di impegnarsi in un’azione diplomatica perché il colonnello Gheddafi rispetti l’impegno di sorvegliare le coste libiche, e suggerendo che in questo periodo di crisi un blocco biennale delle regolarizzazioni apparirebbe inderogabile.
Il parlamentare si schiera inoltre con chi vorrebbe una moratoria sulla costruzione delle moschee, almeno fino a quando non ci saranno leggi precise in merito (“nascono moschee nei garage, non si sa ad opera di chi”), e infine analizza i positivi risultati del suo partito. Alle elezioni primaverili la Lega Nord acquisì circa il 9% dei voti, ora i sondaggi le attribuiscono addirittura al 13%, e Cota vede grossi margini di crescita in Regioni dove il Carroccio deve ancora radicarsi, come la Liguria e l’Emilia-Romagna.
Il segreto? “Siamo sempre molto attenti e teniamo il polso della situazione sul territorio”.