Per motivi analoghi di contenimento e razionalizzazione delle spese, nonché di lotta alla dispersione degli studenti..
Per prima cosa, si dovrà provvedere a razionalizzare e a ridurre drasticamente i corsi di studio e gli insegnamenti impartiti, con particolare severità verso quei corsi frequentati magari da poche decine di studenti in tutta Italia.
Per motivi analoghi di contenimento e razionalizzazione delle spese, nonché di lotta alla dispersione degli studenti (in specie quelli del primo e secondo anno), si dovrà provvedere al più presto a chiudere o ad accorpare quelle numerosi sedi universitarie decentrate e sparse nel territorio, anch’esse spesso frequentate da una popolazione studentesca molto ridotta rispetto ai costi relativi.
In realtà, l’autonomia di cui godono gli atenei italiani comportano che siano i rettori e i presidi di facoltà a dover prendere le relative decisioni. Ma per offrire un forte incentivo nelle direzioni indicate, il ministero si appresta a tagliare pesantemente i fondi alle università più riottose e al contrario ad incrementarli a favore degli atenei più virtuosi che provvederanno ai ridimensionamenti indicati.
È comunque previsto lo stanziamento di rilevanti fondi per nuove borse di studio e per l’edilizia universitaria (circa 200 milioni nel complesso), mentre dal 2010 scatteranno i tagli di Tremonti. Resta dunque poco più di un anno per riformare nel senso della qualità e della razionalizzazione il sistema universitario italiano, per rendere meno doloroso l’impatto dei tagli in arrivo.