Un atto di coraggio ma, soprattutto, un atto dovuto, un atto di non sottomissione e di non arrendevolezza a quel terrorismo che in questo giorni avrebbe prepotentemente ricominciato a conquistare i tristi onori della cronaca.
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Un atto di coraggio ma, soprattutto, un atto dovuto, un atto di non sottomissione e di non arrendevolezza a quel terrorismo, la cui matrice, in un’Italia mai così divisa e mai così palesemente priva di ideali, e di leader in grado di indicarli, sarebbe tutt’ora decisamente incomprensibile, che in questo giorni avrebbe prepotentemente ricominciato, a partire dalla gambizzazione di Roberto Adinolfi di Ansaldo Energia, a conquistare i tristi onori della cronaca.
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A questo gesto, non solamente puramente simbolico, va ad aggiungersi l’iniziativa, spontanea e, proprio per questo motivo, ancor più sincera ed autentica, di moltissimi studenti italiani che, tra ieri sera e questa mattina, avrebbero deciso di aprire le proprie scuole a dimostrazione del fatto, sempre secondo Francesco Profumo, che la scuola è un luogo di democrazia attraverso il quale combattere tutte le illegalità.