Dopo lo scontro che vi era stato tra le due principali forze del Governo Letta, Pd e Pdl, sull’Imu, la tensione nel governo sale nuovamente per via di quella che è la questione dell’aumento dell’Iva, aumento in programma dal mese di ottobre 2013.
Il Commissario degli affari europei, Olli Rehn, nella giornata di ieri aveva smosso le acque dopo aver parlato della politica fiscale italiana con toni decisamente negativi, soprattutto rispetto a quelli che sono gli altri paese europei, come l’Irlanda e la Spagna, che sono riusciti a rimettere in piedi le loro economie. Le parole di Olli Rehn sono state seguite da quelle del sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta che ha sottolineato come nei prossimi 2/3 mesi i temi Iva, Imu e ammortizzatori andranno rivisitati.
Temi che mettono a dura prova il Governo Letta, già provato dalle questioni giudiziarie di Silvio Berlusconi. Renato Brunetta, presidente della Camera dei Deputati nel Popolo delle Libertà, sostiene che non ci sarà l’aumento dell’Iva, soprattutto se questo aumento dev’essere legato alle dichiarazioni del Commissario degli affari europei Olli Rehn e della sua visita a Roma. Renato Brunetta ha specificato che gli accordi della maggioranza di governo parlavano di non aumentare l’Imposta sul valore aggiunto nel mese di ottobre e che la situazione deve rimanere invariata, altrimenti il Governo Letta perderebbe la maggioranza.
Stefano Fassina, viceministro dell’Economia, sembra rimanere lucido facendo sapere che l’aumento dell’Iva nel mese di ottobre graverebbe negativamente sull’economia nazionale ma, ci tiene a sottolineare, che non ci sono le risorse per affrontare l’Iva, l’Imu e gli ammortizzatori sociali.