A preoccupare sarebbe la perdita registrata dalle tre più importanti forze politiche della nazione che verrebbero oggi votate solamente dal 30% degli aventi diritto al voto.
L’antipolitica, stando alle intenzioni di voto dei quasi 9 milioni di elettori che, domenica 6 maggio e lunedì 7 maggio 2012, saranno chiamati a rinnovare il proprio Consiglio Comunale (gli occhi di tutti saranno soprattutto puntati sui risultati degli scrutini nei 28 comuni capolougo coinvolti da questa tornata elettorale), dilagherebbe e addirittura il 50% degli italiani si sarebbe dichiarato indeciso.
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A preoccupare, comunque, sarebbe la perdita, che potremmo paragonare ad una vera e propria emorragia, registrata dalle tre più importanti forze politiche della nazione, ovverosia il Popolo della Libertà, il Partito Democratico ed il Terzo Polo che, complessivamente, verrebbero oggi votate solamente dal 30% degli aventi diritto al voto.
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Se codesti partiti (e qui starebbe il bivio di cui sopra) non saranno capaci, nel minor tempo possibile, di rinnovarsi radicalmente, così da riconquistare il proprio giusto ruolo di punto di riferimento della politica italiana ed internazionale, si potrebbe ben presto venire a creare un vero e proprio vuoto di potere che potrebbe venir colmato solamente da movimenti decisamente antipolitici, se non addirittura estremamente populistici, con conseguenze sino a qui inimmaginabili.