Il mandato esplorativo a Roberto Fico riporta in primo piano una possibile alleanza tra M5S e Pd per uscire dall’empasse in cui versa il paese.
Luigi Di Maio intanto chiude definitivamente la porta a Salvini, che rivendicava la premiership e l’alleanza con Berlusconi.
I nuovi equilibri
Nuovi equiibri potrebbero presentarsi. Di Maio si è avvicinato al Pd, e alla posizione del reggente Martina. Niente premiership e niente Salvini. Da qui si potrebbe partire per la formazione di governo, ma Martina dovrà convincere una parte del suo partito, piuttosto scettica sull’alleanza.
Con il reggente del Pd si uniscono i sindaci e i presidenti delle regioni, che vorrebbero proseguire un percorso di governo.
Contrari invece i renziani. Intanto Martina parla con Fico per capire fino a dove sia possibile l’alleanza con il M5S. I grillini non vogliono andare né all’opposizione, e non vogliono nemmeno sostenere un governo tecnico. Preferirebbero tornare alle urne, nel caso non riuscissero a entrare a Palazzo Chigi. Quindi apprezzamento per Martina, ma necessità di firmare un contratto di governo per il reddito di cittadinanza e la lotta alla corruzione.
Un contratto che Di Maio farà poi votare alla base, con il solito metodo della piattaforma Rousseau.