Monta il malumore del Nord

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Non a caso uno dei leader locali più influenti del Partito Democratico, Sergio Chiamparino..

Evocata già anni addietro da Umberto Bossi, ormai la cosiddetta “questione settentrionale” è un tema di carattere trasversale, e nell’agenda politica assume ormai molto più spazio della storica “questione meridionale” che pure si trascina irrisolta dal tempo dell’Unità.
Non sono più, infatti, soltanto gli esponenti leghisti a denunciare la scarsa attenzione delle istituzioni romane verso i problemi e gli interessi delle Regioni più industrializzate del Paese, quando non i veri e propri schiaffi agli interessi e agli obiettivi del Nord.

Non a caso uno dei leader locali più influenti del Partito Democratico, Sergio Chiamparino, preme per costituire un ancora poco chiaro “PD del Nord”. Ma è nella maggioranza di centrodestra che le acque si stanno agitando giorno dopo giorno, nonostante le rassicurazioni quotidiane del premier Silvio Berlusconi.


Il partenariato fra la nuova Alitalia e Air France – Klm a danno dello scalo di Malpensa, fortemente voluto dal Governo nonostante l’opposizione di Bossi e del sindaco di Milano Letizia Moratti, ha lasciato il segno e non pochi strascichi di rilievo come il possibile drastico ridimensionamento dello scalo milanese di Linate.

E se Bossi è uscito da un incontro con Berlusconi soddisfatto per la promessa della totale liberalizzazione delle rotte, il che dovrebbe rilanciare Malpensa, un nuovo argomento di scontro si presenta sulla scena politica: la deroga riconosciuta per due anni al Comune di Roma (unico in Italia) a non sentirsi vincolato al rispetto del patto di stabilità interno, ossia l’insieme dei rigidi vincoli da rispettare per mantenere in equilibrio l’assetto finanziario degli enti locali.


Bossi, furibondo, ha invitato gli oltre duecento sindaci del Carroccio a sforare liberamente i limiti del patto di stabilità (“perché i cittadini padani non sono di Serie B”) e ha minacciato ritorsioni sul pacchetto-giustizia, tema carissimo a Berlusconi.