Nicole Minetti presenta le carte difensive ai pm

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Continuano a fioccare le indiscrezioni sul caso Ruby e, dopo le rivelazioni di due ragazze che erano presenti ai festini di Arcore in cui hanno assistito a spettacoli erotici da parte delle invitate, ora spunta di nuovo Nicole Minetti

Continuano a fioccare le indiscrezioni sul caso Ruby e, dopo le rivelazioni di due ragazze che erano presenti ai festini di Arcore in cui hanno assistito a spettacoli erotici da parte delle invitate, ora spunta di nuovo Nicole Minetti.
La consigliera regionale della Lombardia sostiene, secondo le 12 pagine presentate dai suoi avvocati alla procura di Milano, di non aver mai portato Ruby a casa del presidente del Consiglio e che non fosse presente al concorso di bellezza di Taormina, dove, secondo l’accusa, vi fu l’induzione alla prostituzione da parte di Emilio Fede a Ruby.



Ovviamente ai pm che indagano sulla vicenda, la memoria difensiva della Minetti è stata vista soltanto come un modo bieco di prendere le distanze dal noto giornalista di Rete Quattro; Fede dal canto suo ha risposto in modo sarcastico quando ha saputo che il documento era stato presentato presso la procura e ha detto che si tratta soltanto di una fandonia messa in atto dalla Minetti, sotto consiglio di qualche avvocato donna , ma soprattutto femminista, per gettare fango su di lui e che la Minetti avrebbe bisogno delle cure di uno psichiatra.
Emilio Fede ha poi voluto precisare che Karima el Mahroug, detta Ruby, è arrivata ad Arcore attraverso Lele Mora, il quale ha ribattutto con un gioco di parole che il (la) Pesce (Daria, avvocato della Minetti) ha gettato l’amo e Fede ha abboccato, poi ha commentato le dichiarazioni delle due ragazze presenti ai festini, dicendo di non averle ma viste e che si sono inventate tutto.
La Minetti però ha dovuto precisare di non voler accusare nè Emilio Fede nè Lele Mora di aver portato Ruby ad Arcore, rimangiandosi così le dichiarazioni precedenti.