Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, durante la sua permanenza a Lussemburgo per il consiglio di giustizia, ha espresso il suo disappunto..
La risposta dei magistrati, tuttavia, non è tardata ad arrivare. Il presidente dell’Anm, Luca Palamara, ha risposto alle accuse mosse dal ministro spiegando che c’è poco di politico nello sciopero dei magistrati, ha poi aggiunto che il sistema giudiziario italiano versa in una grave crisi di credibilità e che dalla manovra emergono degli aspetti che portano ad ipotizzare che si tratti di una mossa da intenti punitivi.
Si sono schierati a favore dei magistrati anche gli esponenti del Partito democratico e dell’Italia dei valori, in particolare Andrea Orlando dei democratici ha definito molto gravi le parole pronunciate da Alfano.
Alfano, tuttavia, dopo aver spiegato che il governo chiede ai magistrati un sacrificio per il bene del Paese, ha promesso di battersi a favore dei giovani magistrati, ai quali a suo avviso viene richiesto un costo individuale troppo alto a fronte di un gettito complessivo abbastanza basso per il Paese, sottolineando il suo impegno a risolvere questo problema durante il percorso di conversione della manovra.