Anche Moody's, alla fine, ha bacchettato l'Italia e i nostri conti pubblici.
Diciamo finalmente soltanto poiché la decisione sarebbe dovuta giungere già a metà giugno sebbene non sia affatto il caso di festeggiare codesta novella, tutt’altro che buona.
► RATING DELL’ITALIA TAGLIATO DA STANDARD&POOR’S
Certo è vero che le borse europee, Piazza Affari compresa, stiano reagendo in maniera esemplare ad un evento che, invece, avrebbe potuto sconvolgere ogni equilibrio evenienza che, fortunatamente, non si è ancora verificata. Sul breve periodo, dunque, tutto ok? Ma sul lungo?
Qui cominciano le magagne o, per lo meno, le analisi più pessimiste.
Moody’s, infatti, non contenta di aver tagliato il nostro rating così come previsto dagli esperti (che un risultato del genere se lo aspettavano sin dall’inizio delle revisioni contabili cominciate a giugno) lo ha tagliato di ben tre punti (da Aa2 ad A2) e per di più con outlook negativo.
► FITCH VEDE AL RIBASSO PIL ITALIANO
Come dire che l’Italia ha fatto male e non potrà fare che peggio.
Come dire uno schiaffo in faccia al nostro ministro dell’Economia che, poche ore prima dell’impietoso giudizio, dichiarava come i conti pubblici italiani siano meglio di quelli spagnoli.
► RATING ITALIANO TAGLIATO DA MOODY’S
Il motivo principe, secondo Moody’s, della decisione cosi ferrea, sarebbe da ricercarsi nella mancanza di fiducia che tutti i mercati dell’Eurozona nutrirebbero nei confronti del Bel Paese.
Nessuno, in realtà, pensa che l’Italia sia prossima al default o possa avvicinarvisi decisamente in fretta, però tutti credono che quei 200 miliardi di euro di debito, che il nostro Paese dovrà rifinanziare nel 2012, siano decisamente un bel groppone, difficile da smaltire e che non fa ben presagire sul futuro di un paese che, oggi, più che mai, avrebbe tutte le necessità di tornare a crescere.