
Lettera all’Europa in materia di pensionamento

Ne parliamo oggi poiché, nel corso dell’estate, sarebbero stati divulgati i dati di un’interessante ricerca condotta dalla Banca d’Italia, purtroppo passata sotto tono, che chiedeva, ad un considerevole campione di popolazione, se fosse disponibile a subire un discreto aumento della pressione fiscale.
La risposta, sorprendentemente, è stata, nella maggior parte dei casi, decisamente positiva.
Si può altresì sostenere, però, come, sebbene la disoccupazione sia un problema certamente non rappresenti il problema che, risolto, potrebbe far tornare a sorridere gli italiani.
Comunque, nell’attesa che la situazione si definisca nella maniera più precisa possibile, cerchiamo di fare ordine nella confusione previdenziale cercando di capire quando e con quale cifra si potrà andare in pensione.
Diciamo finalmente soltanto poiché la decisione sarebbe dovuta giungere già a metà giugno sebbene non sia affatto il caso di festeggiare codesta novella, tutt’altro che buona.
Verrebbe da chiedersi, allora, perché mai Moody’s si stia apprestando a giudicare, in maniera nettamente negativa, il nostro Paese.
L’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre ha calcolato quanto potrebbe costare, ad ogni famiglia italiana, l’aumento dell’IVA di un punto percentuale relativo all’aliquota più alta.
I risultati, purtroppo, sono tutt’altri che confortanti. Vediamoli insieme.
Con queste parole di stima per l’impegno dimostrato dai colleghi della maggioranza il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha messo la parola fine alle infinite discussioni sorte in seno alla politica e all’opinione pubblica sull’operato del governo nei confronti della stesura e dell’approvazione del decreto legge 13 agosto 2011 n° 188, meglio noto come manovra finanziaria 2011.