Manovra finanziaria: stangata da 1.500 euro a famiglia

Pessime notizie per tutti gli italiani che, proprio in questi giorni, stanno rientrando dalle vacanze. Mentre, infatti, i cittadini si divertivano sulle spiagge più assolate dei più bei litorali nostrani, Adsbef e Federconsumatori, associazioni da sempre ligie al proprio scopo di tutela dei consumatori, facevano i compiti a casa e calcolavano che le modifiche alla manovra finanziaria, variazioni che si sono rese necessarie in seguito alla bocciatura, da parte della Banca Centrale Europea della manovra finanziaria 2011, insufficiente, secondo l’eminente istituto sovranazionale, tra l’altro impegnato, in questi giorni, nel meeting annuale dei banchieri centrali, a porre un deciso freno alla crescita del debito pubblico italiano, costerà, ad ogni famiglia, ben 1.500 soltanto nel 2011.

Monopoli di Stato: evasione da 98 miliardi di euro

Mentre l’Italia intera si arrabatta per trovare una soluzione al debito pubblico italiano del 2011 (nuovo record a giugno) e per interpretare le modifiche alla manovra finanziaria recentemente proposte da Giulio Tremonti (ormai così inconsistente da venir definito, dai suoi stessi alleati, fumoso) noi si resta allibiti nello scoprire che i Monopoli di Stato, secondo un’indagine, mai smentita, del Secolo XIX di Genova e secondo alcune informazioni lasciate trapelare da fonti interne alla Guardia di Finanza, dovrebbero allo Stato italiano, tra tasse evase e multe non pagate, la cifra record di ben 98 miliardi di euro il doppio di quanto inizialmente previsto dal ministro dell’Economia per la manovra finanziaria 2011.

Debito pubblico italiano 2011

La situazione economico-finanziaria italiana, complice la crisi che ormai da diversi anni grava sulle principali nazioni occidentali, non accennando ad allentare la propria morsa e costringendo alcune di esse (vedi Irlanda, Grecia e Portogallo) a ricorrere incessantemente ai finanziamenti europei pur di non collassare, è decisamente preoccupante.

Debito italiano in eredità al prossimo governo

Torniamo ancora una volta a parlare della Manovra Finanziaria 2011, presentata ieri dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, appena approvata dal consiglio dei Ministri.
Dopo quattro ore di consiglio dei Ministri è stato stabilito che gli stipendi dei ministri non verranno dimezzati per equipararsi al modello europeo fino al 2014 e cioè quando sarà in carica il nuovo Governo.

The Economist contro Berlusconi atto II

Ritorniamo ancora a parlare dell’articolo apparso sull’Economist di oggi, in cui si fa un’analisi molto schietta di quello che è il governo Berlusconi e di ciò che ha fatto in concreto per il nostro paese.
The man who screwed an entire country”, ossia “l’uomo che ha fregato un intero paese” è il titolo dell’articolo che è il seguito ideale di quello intitolato “Unfit to lead Italy“, in cui già sette anni fa il settimanale inglese analizzava il perchè Berlusconi fosse inadatto a governare l’Italia.
Lo speciale di quattordici pagine spiega in modo dettagliato i motivi per il quale Berlusconi non è stato in grado di guidare il nostro paese fuori dalla crisi, in quanto è stato troppo preso dai processi a suo carico e dal Bunga Bunga, parla della bassa crescita economica, dell’alto tasso di disoccupazione giovanile, del debito pubblico con il PIL al 120%, il terzo più alto tra i paesi ricchi e il tasso di impiego femminile più basso d’Europa.

Dettagli decreto sul federalismo fiscale

Il decreto attuativo del federalismo fiscale riguardante i tributi delle regioni e i costi della sanità, che ieri ha ricevuto il prima via libera da parte del Consiglio dei ministri, prevede, in linea con quelle che erano le richieste dei governatori, che sarà l’Iva a finanziare la spesa sanitaria.

La compartecipazione, in particolare, sarà del 44,7% fino al 2013, mentre per gli anni successivi sarà determinata da un decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Dal 2013 in poi, inoltre, il gettito sarà distribuito sulla base dei consumi registrati sul territorio.

Decreto sul federalismo fiscale, arriva il primo via libera

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha comunicato che il decreto attuativo del federalismo fiscale riguardante i tributi delle regioni e i costi della sanità ha ricevuto il primo via libera da parte del Consiglio dei ministri. Il testo ora dovrà essere approvato dalla Conferenza Unificata e dal Parlamento, per poi tornare nuovamente all’esame del Consiglio dei ministri per il via libera definitivo.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha affermato che il via libera del Consiglio dei ministri è un grande passo per il nostro Paese, sottolineando che oggi per l’Italia è un giorno molto importante.

Premier-Senatur: vertice sulle riforme

Il vertice di Arcore segna le nuove riforme tra Bossi e il premier Berlusconi: trascorsa una settimana dalle elezioni regionali, che hanno proclamato la vittoria del Carroccio, era necessario rivendicare una cabina di regia per le riforme e risolvere il problema del successore di Zaia, eletto governatore del Veneto.

L’intesa raggiunta prevede che il ministero dell’Agricoltura sia assegnato al governatore uscente del Veneto, Giancarlo Galan e che a Bossi e Calderoli vada la delega per le riforme istituzionali.