Dipendenti pubblici all’estero non devono osservare l’obbligo del monitoraggio

La Circolare 48/E dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito che i dipendenti pubblici in servizio all’estero non sono soggetti all’osservanza del cosiddetto obbligo di monitoraggio per quanto riguarda i depositi e i conti correnti in banche straniere per l’accredito dei compensi.

Questa Circolare stabilisce anche che se tali dipendenti rientrano in Italia allora sono tenuti alla dichiarazione.

Viene anche deciso che chi non ha provveduto può sanare il 2008 pagando la cifra di 26 euro.

Tremonti si dimette se l’Irap sarà eliminata

L’annuncio di ieri di Silvio Berlusconi relativo al taglio dell’Irap non è stato gradito dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti che addirittura ha minacciato di dimettersi nel caso in cui la questione non venga chiarita al più presto.

Il chiarimento tra il premier e il ministro è stato concordato per la giornata di oggi, ieri i due sono stati costretti a parlare telefonicamente perchè Berlusconi si trovava ancora in Russia e tornerà solo questa mattina. I toni della telefonata, tuttavia, sono stati piuttosto tesi, Tremonti ha infatti chiesto a Berlusconi di prendere una decisione definitiva sulla politica che intende adottare scegliendo di optare o per la linea del rigore e della ragionevolezza sui con­ti pubblici oppure, al contrario, per quella della spe­sa.

Dettagli scudo fiscale

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, è intervenuto ieri in occasione del forum sull’evasione fiscale tenuto a Bari.

In tale occasione Attilio Befera ha avuto la possibilità di spiegare in dettaglio il sistema del rientro dei capitali detenuti all’estero in base alle direttive di legge proposte dal ministro Tremonti.

La legge verrà applicata per tutte le attività finanziarie e patrimoniali che risiedono a sono risiedute all’estero (in paesi extra EU) fino al 31 dicembre 2008 presentando domanda di rientro a partire dal 15 settembre 2009 fino al 15 aprile 2009.

Isole Cayman paradiso fiscale

In questi giorni sono capitato a Porto Cervo e durante una gita al porto mi sono accorto che tutti gli yacht ormeggiati battevano bandiera delle Isole Cayman con una sola eccezione per lo yacht di Giorgio Armani che batteva bandiera Isola di Man.

L’unico mega yacht battente bandiera Italia era quello di Pier Silvio Berlusconi. Nel porto, come vediamo dalla foto in basso, c’erano ormeggiati circa 20 super yacht e la cosa ridicola è che tutti battevano bandiera di qualche paradiso fiscale.

Aumento Irpef di 2 punti per i redditi sopra i 120 mila euro

E’ proprio il caso di dirlo, questa è la vera Robin Hood Tax e a proporla è stato il nuovo segretario del partito democratico Franceschini.

La proposta consiste nell’elevare l’imposta irpef di due punti percentuali per i redditi superiori ai 120 mila euro e questa cifra la detengono anche i parlamentari che saranno chiamati a votare questo nuovo disegno di legge. In tempo di crisi chi è ricco deve aiutare il più povero spiega Franceschini e questi soldi (si pensa un rientro di 500 milioni di euro) serviranno ad aiutare le 5 milioni di famiglie considerate povere o sull’orlo della povertà.

Sussidio e lotta all’evasione: la cura di Franceschini del PD

Appena eletto segretario di partito Franceschini propone alcuni accorgimenti da attuare per fronteggiare la crisi che sta colpendo il mondo e quindi anche l’Italia.

Franceschini afferma che è giunto il momento di concedere dei sussidi a tutti i lavoratori che perdono il posto di lavoro e i soldi per ammortizzare questa spesa secondo il neo segretario del PD vanno presi attraverso la lotta all’evasione fiscale.

Fabbricati rurali, la stretta è pesante (III)

Se il contribuente titolare di un fabbricato non più rurale non corre ai ripari entro il prossimo luglio, la sua situazione si farà più difficile. Non solo non gli sarà più consentito di contestare gli esiti del controllo, ma la variazione catastale sarà eseguita d’ufficio, con l’applicazione di un’ulteriore sanzione, che si sommerà a quelle che gli cadranno fra capo e collo per le imposte non pagate nel corso degli anni.

Fabbricati rurali, la stretta è pesante (II)

In realtà, l’analisi effettuata dall’Agenzia del Territorio si ripartisce in due azioni distinte. La prima è tesa ad individuare le cosiddette “case fantasma”, ossia le costruzioni del tutto ignote al catasto.

Il progetto, avviato da meno di due anni, comporta il confronto delle immagini satellitari con le mappe catastali: finora è stato controllato circa il 75% del territorio italiano ed è saltata fuori la bellezza di un milione e mezzo di case fantasma.

Fabbricati rurali, la stretta è pesante (I)

Secondo la disciplina fiscale, i fabbricati rurali godono da sempre di un trattamento privilegiato: né dal punto di vista IRPEF né da quello ICI subiscono la tassazione, spesso pesante, prevista per la generalità dei fabbricati.

Essi sono considerati, in pratica, come una sorta di pertinenza del terreno agricolo su cui insistono, e non gli è riconosciuta un’autonoma valenza tributaria: un quadro complessivo di evidente tutela per la categoria dei piccoli agricoltori, raramente costituita da contribuenti facoltosi.

La Lega teme per il federalismo

L’accelerazione promessa da Silvio Berlusconi sul tema della giustizia non ha ottenuto l’entusiasmo della sponda leghista in Parlamento, soprattutto per la chiusura ad ogni forma di dialogo con l’opposizione su cui il Presidente del Consiglio è stato categorico.

Il partito guidato da Umberto Bossi sta lavorando alacremente da mesi per giungere ad un accordo il più ampio possibile sulla riforma federalista dell’assetto dello Stato, con particolare attenzione al federalismo fiscale.

Agevolazioni per il rientro dei “cervelli”

Già da molti anni si discute senza troppo costrutto della fuga dei nostri migliori cervelli all’estero. La discussione è stata portata anche in parlamento dalla Ministro Gelimini. Mentre in Italia continuano ad arrivare immigrati per lo più con qualifiche ridotte, molti dei nostri scienziati, ingegneri e medici preferiscono scegliere la strada dell’America o del Nord Europa, con un grave danno facilmente immaginabile per il nostro sviluppo.

Scarsi fondi per la nostra ricerca, e ancor più scarsi stipendi previsti per dottorandi e ricercatori, sono il motivo principale di questo esodo, di cui i Paesi diretti concorrenti dell’Italia si avvantaggiano a nostre spese.

Berlusconi contro la pressione fiscale

È sempre stato un cavallo di battaglia del leader del centrodestra, probabilmente quello più micidiale per i suoi avversari.

Non è di oggi la notizia che il Cavaliere punti l’indice contro l’elevata pressione fiscale nel nostro paese: un concentrato di imposte dirette e indirette e di tributi vari che incidono per circa il 43% sulla ricchezza prodotta, una percentuale ben più elevata della media comunitaria, seppure vi siano altre nazioni europee altrettanto tartassate, come Belgio e Olanda.