Si parla già, negli ambienti della politica, di “Roma Capitale”, intendendola secondo un profilo di netta autonomia, forse assimilabile a quella della città di Washington, in America, non appartenente ad alcuno dei cinquanta Stati bensì capoluogo di un distretto federale a sé stante.
politica fiscale
Federalismo fiscale: le ragioni del no
I dubbi sorgono su diversi punti del disegno di legge. Non è ben chiaro, ad esempio, come l’autonomia finanziaria lasciata ad ogni ente territoriale si concili col dovere dello Stato italiano di garantire il rispetto dei parametri di Maastricht, che devono essere osservati dall’insieme complessivo dell’amministrazione pubblica, inclusi gli enti locali.
Federalismo fiscale: le ragioni del sì
I sostenitori del progetto elencano con soddisfazione quelli che appaiono essere i punti qualificanti di una riforma che, se e quando andrà in porto, sarà effettivamente una delle principali rivoluzioni dell’Italia repubblicana.
Viene sottolineato, in particolare, che in ogni Paese federale i servizi essenziali per la persona (istruzione, sanità, sicurezza…) sono affidati a strutture su base regionale o locale, e perciò molto più vicine al cittadino stesso e con una maggiore capacità di tener conto delle autentiche problematiche locali.
Verso il federalismo fiscale
Il Ddl, che si prevede approvato entro la fine dell’anno, contiene la delega al Governo di emanare entro due anni uno o più decreti legislativi per regolamentare nel nostro Paese questo complesso tema, di cui si parla ormai da molti anni.