I margini per l’accordo tra Berlusconi e Bersani ci sono. E’ questa, nei fatti, la notizia più importante della giornata politica di ieri che ha vissuto un incontro nel pomeriggio tra il segretario del Partito Democratico e leader della coalizione di centrosinistra Pierluigi Bersani e il suo dirimpettaio Silvio Berlusconi, leader del Popolo della Libertà e della coalizione di centrodestra. Si è trattato di un incontro non ufficiale e neanche risolutivo, ma, ad ogni modo, si è aperto in modo pubblico il dialogo tra le due coalizioni.
L’intesa tra PD e Pdl
Da giorni l’incontro tra Berlusconi e Bersani era nell’aria: prima ventilato dagli esponenti dei due staff e poi convocato alla luce del sole nel pomeriggio di ieri (leggi: Bersani: Berlusconi? Ti conosco mascherina). Ovviamente, in maniera intuibile, non ci sono che comunicati successivi all’incontro il cui contenuto non è molto distante dalle più classiche tra le dichiarazioni di facciata. Quelle dichiarazioni in base alle quali si dice che l’incontro è andato bene, come previsto del resto, e che è ci sono margini di trattativa. In questo caso, però, anche le sempre affidabili voci di corridoio lasciano ben sperare. Pare che i due staff siano disponibili ad una collaborazione proficua e a smussare gli angoli nel corso dei lavori preparatori al prossimo più rilevante impegno della vita politica italiana, vale a dire l’elezione del Presidente della Repubblica.
La rosa dei candidati
Sia Berlusconi che Bersani vogliono al Quirinale una personalità di indiscusso prestigio e di riconosciuta competenza istituzionale, una personalità che rappresenti l’unità nazionale prima di ogni altra cosa. Come sempre, questi sono gli intenti programmatici e il difficile arriva quando si tratta di passare dalle parole ai fatti (leggi: Le difficoltà del Pd): fatto sta che le due principali coalizioni stanno lavorando ad una rosa di nomi papabili per il Quirinale. L’obiettivo, e l’impegno, delle prossime settimane per Berlusconi e Bersani è ridurre al massimo la rosa dei possibili candidati al Quirinale in modo da arrivare di comune accordo al momento dell’elezione del prossimo Capo dello Stato.