Il ministro degli Interni del nuovo governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta prova a tirare le fila delle prime settimane di attività. E, per farlo, ad onor del vero, non cerca di minimizzare le grane e i grattacapi che si sono addensati in seno al nuovo governo. Prova, di contro, a sottolineare come siano degli incidenti di percorso assolutamente normali per l’azione di un governo tenuto insieme con gli spilli. Perché è assolutamente prevedibile che su più di un punto di volta in volta all’ordine del giorno le posizioni, almeno quelle di partenze, siano molto differenti (leggi: Letta sul primo mese di governo).
I contrasti interni al governo
In quest’ottica Alfano cataloga le incomprensioni di questo mese come del tutto prevedibili. E quando parla di incomprensioni il suo pensiero muove deciso sia verso snodi cruciali dal punto di vista economico che di natura differente: si pensa allo snodo dell’Imu (sulla prima casa e sui capannoni) dal punto di vista economico (leggi L’Imu sui capannoni slitta) ma Alfano non nasconde i contrasti in materia di legge elettorale, giustizia e via discorrendo. La sua parola d’ordine di fronte alle tensioni proprie del governo Letta è l’intento di realizzare il programma. Nell’analisi di Alfano l’unico obiettivo da perseguire ad ogni costo per il bene del Paese è la realizzazione del programma comune, che deve superare gli interessi singoli di partito.
La fiducia a Letta
Ovviamente, in maniera intuibile, nell’analisi del ministro degli Interni Alfano c’è anche posto per le critiche sul governo precedente: anche se non apertis verbis, Alfano punta infatti il dito contro i danni che il governo tecnico del premier dimissionario Mario Monti ha arrecato al nostro Paese. E’ proprio nell’ottica di tirar fuori il Paese dal momento di profonda difficoltà in cui ci siamo venuti a trovare che Alfano elogia il discorso programmatico di Letta con il quale i due rami del Parlamento hanno votato la fiducia e che ha dato l’avvio all’azione di governo stesso. Un discorso estremamente votato all’azione che ha trovato perfetta applicazione nei primi Consigli dei Ministri del governo Letta. E che, negli auspici di Alfano, dovrà rappresentare il filo conduttore anche dei prossimi mesi di governo di unità nazionale.