Bersani ha annunciato le proprie mosse dei prossimi giorni. Il leader del Pd ha di fatto anticipato l’apertura della prossima campagna elettorale prevista per giovedì indicando alcune delle priorità presenti sulla sua agenda. Non si può parlare di programma dei primi cento giorni come spesso accade in queste occasioni, ma alcuni punti importanti sono comunque emersi.
L’apertura della campagna elettorale di Bersani
Innanzitutto vanno analizzate le modalità con cui Bersani aprirà la campagna elettorale: il leader del Pd lo farà giovedì a Roma in occasione dell’incontro organizzato con i giovani che voteranno la prima volta il prossimo 24 febbraio. Due le considerazioni: obiettivo giovani – anzi giovanissimi potremmo dire – e tono diverso dalle ultime apparizioni televisive di Berlusconi. Un tono più diretto e informale da contrapporre ai lustrini mediatici del leader del Pdl.
Le prime mosse di Bersani in caso di elezione
Passando ai contenuti, Bersani ha cavalcato da un lato una linea di principi e dall’altra un’agenda di impegni concreti da attuare in caso di elezione. Da un lato dunque ha ribadito che alla base della sua idea di politica risiede la cultura dei diritti, la moralità pubblica, la sobrietà e il rigore, dall’altro, ha annunciato i suoi primi impegni (eventuali) a Palazzo Chigi, vale a dire: trasparenza degli atti pubblici, lotta alla corruzione, al falso in bilancio e all’autoriciclaggio, norme sulle incompatibilità e proposta di cittadinanza ai figli degli immigrati. Tutti punti molto lontani dall’ordine del giorno di Berlusconi anche in seguito all’Alleanza Lega – Pdl: elezioni 2013.
Il programma di governo di Bersani nella sua completezza presenta una serie di sfaccettature, un pò meno numerose da quando è venuta meno una possibile alleanza con il premier uscente in seguito a Lo scontro Monti – Pd. Di qui il dubbio negli elettori, così come anche negli osservatori, che una coalizione così ampia come quella che, almeno dal punto di vista ideologico sta dietro a Bersani, possa fondersi insieme e sostenerne il programma in maniera coerente e coeso. La risposta del Pd passa attraverso la sottoscrizione del programma da parte dei sette responsabili di partiti che vi ruotano intorno: Bersani per il Pd, Vendola per Sel, Tabacci e Donadi per Centro democratico, Nencini per il Psi, Portas per i Moderati, Theiner per Svp e Lauretta per Megafono lista Crocetta.