Nuova puntata nella corsa al Quirinale. Nella giornata di ieri si sono fatti più fitti i colloqui tra le parti interessate, laddove per parti interessate facciamo riferimento agli esponenti dei principali partiti. Ma facciamo riferimento anche, in maniera intuibile, a chi, ancora per qualche settimana, è il legittimo inquilino di Palazzo del Quirinale. Ovviamente la partita è apertissima e, mai come in questa occasione, l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica diventa uno snodo cruciale.
La complicata corsa al Quirinale
La rilevanza dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica acquista in queste settimane una importanza ancora maggiore del solito data la situazione di stallo in cui il nostro Paese si è ritrovato dopo i risultati delle elezioni del 24 e del 25 febbraio. Significa che in un momento in cui gli italiani hanno frazionato come mai era accaduto in precedenza le proprie preferenze, una figura carismatica e, contemporaneamente, super partes è assolutamente necessaria. Si sa che il Presidente della Repubblica deve, per dna, essere imparziale, terzo e, per l’appunto, super partes, ma oggi come oggi questi sono obblighi ineleudibili. Nelle ultime ore i nomi più accreditati sono stati quelli di due ex presidenti del Consiglio entrambi provenienti dall’area di centrosinistra: nell’ordine Romano Prodi e Massimo D’Alema (leggi anche: Prodi e D’Alema in corsa per il Quirinale).
Il legittimo impedimento fino a maggio
Nella giornata di ieri a colloquio da Napolitano si è presentato lo stato maggiore del Pdl, vale a dire Alfano, Cicchitto e Gasparri. L’intento del Pdl e, dunque, di Silvio Berlusconi, è quello di portare al Quirinale un candidato che si ponga se non come obiettivo prioritario, almeno come una delle priorità, la risoluzione dei problemi di corto circuito tra magistratura e politica. Cavallo di battaglia questo di Silvio Berlusconi, tornato in auge in maniera prepotente dopo le vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo il cavaliere nelle ultime settimane. A conti fatti la richiesta formata in via ufficiosa ma pur sempre ferma e netta dallo stato maggiore del Pdl al Presidente della Repubblica Napolitano ruota introno alle vicende giudiziarie di Berlusconi: l’obiettivo è quello di far valere il legittimo impedimento per il cavaliere fino a fine aprile (leggi anche: I processi di Berlusconi. Continua lo scontro Magistratura – Pdl) per permettere a Berlusconi di partecipare alla fase di formazione del nuovo governo.