Sembra risolversi uno dei tanti impacci, busillis o incidenti di percorso che hanno messo per settimane il bastone tra le ruote al governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta. Ci stiamo riferendo, in questa occasione, all’accordo raggiunto in merito alla presidenza delle commissioni bicamerali e alla giunta di palazzo Madama. Per dovere di cronaca ci teniamo a precisare che mancano ancora tutti i crismi dell’ufficialità necessari in occasioni del genere a rendere effettive le nomine ma l’indiscrezione proveniente da fonti interne alla maggioranza sembra assolutamente attendibile (leggi: La commissione per le riforme costituzionali).
Stucchi, Fico e Stefano
Procediamo con ordine e, come nostra ormai da lungo tempo consolidata buona abitudine, cominciamo dai fatti. Nell’occasione dai nomi: l’accordo interno alla maggioranza sembra infatti aver predisposto Giacomo Stucchi della Lega Nord al Copasir, Roberto Fico del Movimento a Cinque Stelle alla Vigilanza Rai e Dario Stefano di sinistra Ecologia e Libertà alla Giunta per le elezioni del Senato. Ovviamente si tratta di un accordo che potremmo definire assolutamente in linea con i principi chiave del governo di unità nazionale del premier Letta in quanto si tratta di nomine quanto più trasversali possibili con un leghista, un grillino e un vendoliano. Eppure, nonostante ciò. Sembra che molti si stiano opponendo all’accordo che, di fatto, porta la firma dei capigruppo del Partito Democratico e del popolo della Libertà (leggi anche: Il cronoprogramma di Napolitano).
La polemica di Sel
Un esempio paradigmatico della complessità della questione della presidenza delle commissioni bicamerali viene dal mondo di Sinistra Ecologia e Libertà. I vendoliani, nei fatti, nonostante abbiano di fatto portato a casa il risultato, un loro uomo sarà nominato alla Giunta per le elezioni del Senato, sembrano volersi opporre alle nomine in toto perché non hanno visto tutelato il loro candidato alla presidenza del Copasir Claudio Fava. Si preannuncia quindi una nuova ipotetica fase di stallo con gli aventi diritto al voto sulla questione di Sel che, al Copasir, non si accontenteranno della nomina decisa dalla maggioranza – vale a dire il leghista Giacomo Stucchi – ma continueranno a votare in ogni sede il loro candidato Fava.