Un percorso di costante avvicinamento tra Bersani e Monti si sta palesando ogni giorno di più. L’accelerazione nella giornata di ieri, quando il leader del Pd in visita a Berlino ha gettato l’amo e il premier dimissionario Mario Monti ha risposto presente dalla sua platea di Pordenone. Non si può parlare di un’alleanza formalmente sancita né men che mai di andare alle urne l’uno al fianco dell’altro: ma è corretto individuare il germe di una solida intesa nell’immediato post voto.
Le ragioni dell’alleanza Monti – Bersani
L’accelerazione sul fronte dell’intesa tra Monti e Bersani (i primi segnali già nel Il patto di non belligeranza tra Monti e Bersani contro Berlusconi) arriva non a caso dopo un periodo di fiacca e per i centristi e per il Pd. Un periodo, una settimana o poco più in fin dei conti, nell’ambito del quale l’agenda politica nazionale è stata appannaggio quasi esclusivo del cavaliere Silvio Berlusconi. Le ragioni di quest’intesa vanno oltre la campagna elettorale, ma la motivazione principale di una presa di posizione così netta e pubblica da parte di Monti e Bersani risiede nella risalita nei sondaggi del Pdl. Del resto è accaduto tutto ieri: prima il leader del Pd in visita a Berlino dal ministro delle Finanze Schauble si è detto pronto alla collaborazione con i centristi, poco dopo il premier dimissionario ha pubblicamente apprezzato le parole di Bersani mostrando interesse per l’idea di alleanza. Potremmo dunque affermare anche che l’intesa tra Monti e Bersani è la risposta immediata all’operazione choc di Berlusconi: l’intento è quello di mostrare affidabilità e coesione a quell’elettorato indeciso che, sembra, si stia orientando verso il Pdl.
Su cosa poggia l’alleanza Monti – Bersani
La consistenza dell’intesa tra Monti e Bersani va però, almeno a parole, oltre le convenienze elettorali del momento. E, di conseguenza, mostra una vicinanza ideologica sui punti fondamentali dell’agenda di governo dell’immediato post-voto. Monti e Bersani appaiono pronti a mettere tra parentesi con disinvoltura le schermaglie delle ultime settimane e le critiche che il Pd ha mosso pubblicamente durante i mesi di governo tecnico (leggi: Lo scontro Monti – Pd). I due, adesso, concordano su molto, in primo luogo sulla lotta alle forze del leghismo, del populismo e del berlusconismo.