La maggioranza ha sostenuto in maniera compatta la posizione del premier. Solo il reggente di Alleanza Nazionale..
La maggioranza ha sostenuto in maniera compatta la posizione del premier. Solo il reggente di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa si è dichiarato poco propenso a riaccogliere l’UDC fra le file del centrodestra: “Dico sì ma a patto che la smetta di fare la politica dei due forni alleandosi una volta con noi e l’altra con la sinistra”.
Ben più roventi sono state invece le reazioni nel centrosinistra. Per Anna Finocchiaro, capogruppo democratica al Senato, “i toni di Berlusconi precludono al dialogo”, mentre un acidissimo Massimo D’Alema avvisa che “quando Berlusconi vede il denaro perde il controllo della parola”.
Preoccupato il commento di Massimo Donadi, braccio destro di Di Pietro, che vede nell’intervento del Cavaliere “la conferma di una deriva autoritaria”.
Numerose sono state anche le reazioni provenienti dall’Unione di Centro, oggetto esplicito del corteggiamento di Berlusconi. E mentre il leader Casini preferisce utilizzare un tono soft per il suo diniego (“mi fa piacere la sua offerta, ma non la capisco… anzi, mi sembra uno scherzo”), il gelo proviene dal presidente del partito, Rocco Buttiglione, che indica nel rinnovato interessamento del capo del Governo solo il tentativo opportunista di ottenere un aiuto per far entrare il Popolo delle Libertà nel gruppo parlamentare comunitario del Partito Popolare Europeo.
Buttiglione sostiene poi che “sembra che per Berlusconi siamo bravi se entriamo nel suo partito, ma se abbiamo un partito nostro siamo dei lebbrosi”.