Doveva essere un decreto legge per gestire gli stadi, invece, come spesso capita, il testo della legge ha accolto un maggior numero di provvedimenti. Il dl stadi, tanto per capire, prevede anche il rifinanziamento dell’operazione Mare Nostrum. La Lega non ci sta e protesta. Il tema è particolarmente sentito dalla Lega Nord che ha fatto della lotto contro l’immigrazione il suo cavallo di battaglia negli anni. Per cui se in una legge all’apparenza usata per gestire gli stadi, s’infilano delle norme che garantiscono il rifinanziamento dell’operazione Mare Nostrum, allora i leghisti non possono restare con le mani in mano.
In effetti, in Parlamento, non appena il dl stadi è stato approvato, hanno mostrato le loro magliette ed è stata bagarre. Il Carroccio protesta in modo molto eclatante al grido di “aprite le curve e chiudete le frontiere” e poi mostrano le maglie con su scritto “Stop invasione”. Poi rimandano l’appuntamento al 18 ottobre in piazza. Il Carroccio guidato da Salvini si riunirà a Milano.
Nel dl Stadi comprende “disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell’interno”. Insomma si capisce subito che c’è qualcosa che non va.
Nel capo I, quindi, la legge si occupa degli stadi con le “disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione delle manifestazioni sportive. Si parla allora delle sanzioni per chi compra e vende le partite, si spiegano le nuove restrizioni per l’accesso ai luoghi delle manifestazioni sportive per tifosi violenti e recidivi, si ribadisce che una parte dei proventi delle società di calcio dovrà essere usata per il pagamento degli straordinari del personale di sicurezza che opera allo stadio. Per quest’ultimo punto si teme adesso un rialzo dei prezzi dei biglietti per spalmare sui tifosi questo nuovo “prelievo forzoso”.
Sono invece il capo II e il capo III di questa legge che parlano delle “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale disciplinando il sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e dei minori stranieri non accompagnati” e di “Disposizioni per assicurare la funzionalità del ministero dell’Interno. La copertura finanziaria per l’operazione, tutto compreso, è di 122.700.000 euro per il 2014, 10.683.060 per il 2015 e si preved un fondo speciale di conto capitale iscritto nel bilancio triennale 2014-2016 nell’ambito del programma “Fondi di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire”.