Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha parlato a tutto tondo dell’attuale momento politico e ne possiamo ricavare un vero e proprio punto della situazione che può essere abbastanza utile sia a verificare lo stato di salute attuale del governo di unità nazionale che, forse, ancora più utile, per comprendere le prossime mosse dell’attuale esecutivo. Del resto il premier Letta è stato incalzato su una lunga serie di argomenti: la crisi, la politica economica e fiscale, le prossime scadenze europee, le priorità in agenda, la legge elettorale, il comitato per le riforme costituzionali e la validità stessa dell’attuale impalcatura istituzionale.
La necessità della grande coalizione
Ma, come nostra ormai consolidata buona abitudine, procediamo con ordine e iniziamo a valutare la presa di posizione di Letta in merito alla qualità del governo che oggi sta amministrando il nostro Paese. In effetti la trovata del governo di unità nazionale, o di ampio consenso, viene presentato una volta ancora dal premier Letta come l’unica soluzione possibile per il bene del nostro Paese. E, quindi, per evitare il ritorno immediato alle urne che avrebbe potuto produrre conseguenze gravissime per l’Italia intera. E, guardando poi all’interno del proprio partito, Letta ha sottolineato che il coro di proteste contro il governo di coalizione, alla fine, non si è tramutato in una vera opposizione in quanto alle comunali il Pd nel complesso non ha registrato un calo di consensi degno di nota (leggi anche: Il disegno di legge costituzionale).
Il peso di Berlusconi
Ovviamente, in maniera intuibile, in un discorso del genere, cioè fatto dal presidente del Consiglio di un governo in cui il peso del Popolo della Libertà è notevole, non poteva non rientrare la questione Silvio Berlusconi e il suo potere di influenzare l’agenda politica del governo stesso. E a tal proposito le proposte di Letta sono apparse responsabili e attendibili perché, se da un lato il presidente del Consiglio ha sottolineato come non si può non fare i conti con il peso politico del leader del Popolo della Libertà, dall’altro ha escluso in modo fermo e categorico qualsiasi forma di soggezione nei confronti del cavaliere (leggi anche: La presidenza delle commissioni bicamerali).