Il nuovo presidente del Consiglio Enrico Letta sottolinea tutti i pregi del proprio governo di coalizione sostenendo come sta provando a raggiungere tutte le priorità in cima alla propria lista e come stia riuscendo a tenere insieme gli interessi singoli dei partiti, operazione come sempre assai complicata quando si tratta di essere alla guida di un governo di unità nazionale o di ampia coalizione che dir si voglia come in questo caso. E, quasi con disinvoltura, ci tiene a sottolineare come il suo governo sta riuscendo a dare concretezza ad alcuni dei punti fondamentali del Partito Democratico.
Le parole del premier
Ma, come è nostra ormai consolidata buona abitudine, cominciamo dall’analisi dei fatti e, nella fattispecie, dalle ultime dichiarazioni e dagli ultimi commenti del presidente del Consiglio. Innanzitutto, una volta ancora, Enrico Letta ha cerchiato in rosso le principali priorità del proprio programma di governo, quello letto alla Camera e al Senato su cui ha incassato la fiducia ormai circa un mese fa. Quindi, in primo luogo la centralità del lavoro, il problema della disoccupazione e il dramma sociale della disoccupazione giovanile. Con un occhio anche all’Europa e l’intento di presentare tali problemi italiani al prossimo Consiglio europeo di giugno (leggi anche: Letta sul nodo dell’Imu).
Il primo decreto
Enrico Letta ci tiene anche a difendersi delle accuse piovute sul suo capo, accuse quasi di immobilismo o comunque di scarsa capacità di prendere l’iniziativa di fronte ai problemi del nostro Paese. E, quindi, in questa ottica, il presidente del Consiglio ha snocciolato alcune cifre vale a dire la copertura di spesa del primo decreto del governo di unità nazionale da lui presieduto: si tratta di n governo che costa di 1.040 milioni di euro di cui addirittura 1.000 sono destinati proprio alla lotta alla disoccupazione e i rimanenti 40 ad una serie di altre priorità come, ad esempio, il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, gli aiuti ai precari della Pubblica Amministrazione e lo sblocco dei contratti di solidarietà (leggi anche: L’Imu sui capannoni slitta).