La scelta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di nominare due gruppi di saggi è una scelta sui generis. Si tratta di una forzatura, o meglio di un precedente quasi unico nel suo genere in quanto si tratta di un’ennesima fase di consultazioni, ma portate vanti in modo assolutamente irrituale. A conti fatti, questa volta, nel nostro Paese, dopo le consultazioni del Capo dello Stato, dopo le consultazioni del Presidente del Consiglio che ha ricevuto l’incarico, adesso, le consultazioni saranno condotte da una decina di tecnici. Anche se formalmente non si tratterà di consultazioni ma di trattative punti di convergenza su cui i differenti partiti si diranno d’accordo a formare un governo di scopo.
La reazione di Crimi alla scelta di Napolitano
Ovviamente, data la portata molto rilevante della scelta di due gruppi di saggi per sondare il terreno con l’intento di creare un governo di scopo, altrettanto forti sono state le reazioni, O meglio, nei fatti, le reazioni alla scelta e ai nomi fatti da Napolitano sono state anche inferiori alle aspettative. In effetti le reazioni più nette sono state quelle del Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo attraverso i commenti del capogruppo al Senato Vito Crimi. A conti fatti, il gruppo di saggi, o meglio, i due gruppi di saggi proposti da Napolitano non riescono a convincere Grillo e i suoi in quanto ricordano una specie di vecchia commissione bicamerale di grande intese, come dire, un progetto vecchio e poco utile (leggi anche: I saggi di Napolitano).
Le accuse dei grillini
Dalle parole di Crimi emerge il pensiero di tutto il Movimento a Cinque Stelle in merito alla fase di stallo istituzionale in cui si è venuto a trovare il nostro Paese ed in merito alle soluzioni da adottare. I grillini criticano due aspetti del progetto: la composizione e la funzione (leggi: Lo scontro Grillo – Bersani dopo le consultazioni). A conti fatti, nell’ambito dei due gruppi di saggi, i nomi fatti da Napolitano tentano di coinvolgere tutte le forze politiche presenti nell’ambito dell’arco parlamentare, fatta eccezione per i rappresentanti del Movimento a Cinque Stelle. E, in secondo luogo, agli occhi del M5S la funzione dei saggi, vale a dire quella di confronto e intesa tra le differenti forze politiche, non è nient’altro che quella del Parlamento.