Nuova giornata di bufera sulla politica italiana, o meglio su alcuni suoi esponenti e sulle loro dichiarazioni disinvolte. Non che sia nostro interesse stigmatizzare o emettere giudizi di valore su determinati argomenti, fatto sta che la censura morale su alcune delle frasi a effetto che hanno fatto il giro degli organi di stampa – e che come sempre accade ultimamente sono travasate nel mondo dei social scatenando l’ira dei più – è nostro diritto. Diciamo che la scorsa due giorni ha dato ampio adito alle polemiche con le frasi a sfondo razzista di Calderoli e con l’uscita di Bondi sull’Ilva di Taranto.
La consulenza tecnica
Ma, come nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e quindi dall’analisi dei fatti. Prima, nella giornata di ieri, l’ex ministro per la Semplificazione ed attuale vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha proposto l’associazione tra il ministro per l’integrazione Cécile Kyenge e un orango con mal celate derive razziste (leggi anche: Calderoli: “La Kyenge mi ricorda un orango”). Poi, in un secondo momento, un’altra bufera: questa volta al centro della polemica le dichiarazioni del Commissario straordinario dell’Ilva di Taranto, Enrico Bondi, e il suo dossier sulla situazione sanitaria nel capoluogo pugliese. A conti fatti, dalla consulenza tecnica richiesta da Bondi, si evince che la diffusione eccessiva di tumori al polmone nella zona di Taranto dipende esclusivamente dall’aumento del consumo di sigarette e non dall’Ilva.
L’inquinamento siderurgico
Ovviamente, in maniera intuibile, pur trattandosi di una consulenza tecnica e quindi autorevole per sua stessa definizione, i dubbi rimangono. Di qui l’intenzione di Andrea Orlando, ministro dell’Ambiente dell’attuale governo di unità nazionale guidato dal presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha inviato una convocazione ufficiale prevista per la giornata di oggi proprio nei confronti di Enrico Bondi. Tutto ciò per cercare di dissipare i dubbi e di riaprire un’indagine, semmai anche più approfondita, per provare a verificare il triste rapporto di causa – effetto tra l’inquinamento siderurgico e i casi di tumore nella zona (leggi anche: La riduzione del debito pubblico).